Business English: cos’è e come impararlo

Business English: cos'è e come impararlo

Prima lingua al mondo per numero di parlanti tra nativi e non, l’inglese è anche l’idioma standard  nell’ambiente degli affari e uno strumento di comunicazione indispensabile per chiunque lavori in contesti internazionali. Al punto che per definire l’insieme di espressioni e terminologie impiegate proprio in questo contesto esiste un termine: business English.

In questo post parleremo proprio del business English, ti mostreremo alcuni dei suoi termini e ti spiegheremo come impararlo al meglio.

 

Quando è utile sapere il business English 

Il business English è utilizzato in moltissimi contesti:
  • Conferenze e meeting
  • Trattative
  • Comunicazioni commerciali con i clienti
  • Materiali promozionali in settori come marketing, esperienza cliente e molti altri
  • Corsi e percorsi accademici in ambiti come economia, gestione aziendale e marketing.
Come puoi vedere, è impiegato in una moltitudine di contesti e per questo è uno dei criteri di selezione in diversi ambiti lavorativi. Anche per questo frequentare un corso di inglese business che si concluda magari con una certificazione di inglese può essere importante per la propria carriera. 
 
 

Alcune espressioni chiave del business English

Vediamo ora qualche esempio dei termini più tipici del business English o inglese business. Come potrai facilmente renderti conto, vengono spesso impiegati degli acronimi ed espressioni che favoriscono la brevità.

  • Benchmark: standard di settore.
  • Core business: l’attività principale di un’azienda.
  • B2B: business che si verifica tra aziende.
  • B2C: business che ha come clienti i consumatori.
  • Disruption: interruzione di uno status quo spesso a seguito di rapide innovazioni.
  • KPI: acronimo che sta per “key performance indicator” e che indica le metriche utilizzate per valutare una performance, ad esempio quella di una campagna di marketing.
  • M&A: altro acronimo che sta per “mergers and acquisitions” ovvero fusioni e acquisizioni.
  • Value proposition: proposta di valore.
  • PO: “purchase order”, ovvero ordine di acquisto.
  • Revenue: fatturato.
  • Bottom line: margine di profitto.
  • Mission: missione, in genere intesa come la missione di un’azienda.
  • Brand awareness: consapevolezza e riconoscibilità del brand da parte dei potenziali clienti.
  • Lead: contatto utile che può trasformarsi in un potenziale cliente.
  • Prospect: potenziale cliente.
  • Customer experience: l’esperienza del cliente con la tua azienda.

 

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Breve guida ai plurali irregolari in inglese

Breve guida ai plurali irregolari in inglese

A chi viene dalle lingue romanze come l’italiano, l’inglese può sembrare una lingua piuttosto regolare, con regole grammaticali nella maggior parte dei casi decisamente più abbordabili delle nostre. Tuttavia, questo non significa che si possano trascurare quelle piccole complicanze che pure, come in ogni lingua, ci sono. E una delle complicanze che si incontrano più di frequente è senza dubbio costituita dai plurali irregolari inglesi. 

Ecco perché noi di British Schools abbiamo deciso di creare questa breve guida ai plurali irregolari in inglese, che ti servirà ogni volta che avrai un dubbio. Salvala tra i preferiti e consultala al bisogno!

 

I plurali inglesi con desinenze irregolari

 

Se la regola per la formazione del plurale regolare inglese è molto semplice – basta aggiungere una -s al termine della parola – esistono tuttavia alcuni casi in cui la regola fa eccezione:

  • Le parole che terminano con -ss, -x, -ch, -sh formano il plurale aggiungendo la desinenza -es. Qualche esempio: fox → foxes; church → churches; dish → dishes.
  • Le parole che terminano in consonante piu -y formano il plurale sostituendo a -y la desinenza -ies. Esempi: strawberry → strawberries; ferry → ferries. Ma attenzione: se la -y è preceduta da vocale, si aggiunge una -s normalmente! Esempi: day → days; way → ways.
  • Le parole che terminano in consonante più -o formano il plurale aggiungendo la desinenza -es. Esempi: tomato → tomatoes; potato → potatoes.
  • Le parole che terminano in -f o -fe formano il plurale sostituendo  –fe/f con –ves. Esempi: life – lives, knife – knives. Questa regola però non vale per alcune parole che terminano in -f, la più comune è chef che ha plurale chefs.
  • Le parole che terminano in -is formano in genere il plurale in -es. Esempi: analysis → analyses; crisis → crises. 
 

 

I nomi con plurali irregolari inglesi veri e propri 

 

Pensavi di essertela cavata con queste poche eccezioni? Errore! Esistono infatti dei termini inglesi che hanno dei plurali completamente irregolari, vale a dire che la parola plurale è radicalmente diversa dal singolare o comunque non risponde a una regola facilmente riassumibile. Ecco quelli più comuni:

  • Person → people. Da notare che questo plurale irregolare inglese si applica anche ai nomi composti. Esempio: spokesperson → spokespeople
  • Man → men. Come sopra: barman → barmen
  • Woman → women. Idem: congresswoman → congresswomen 
  • Child → children
  • Foot → feet
  • Tooth → teeth
  • Goose → geese
  • Mouse → mice
  • Die → dice 
 

 

Le parole che non cambiano tra singolare e plurale

 

In inglese esistono anche dei plurali irregolari semplicissimi, vale a dire dei termini che restano esattamente gli stessi a prescindere dal loro numero. Ecco i più comuni:

  • Water
  • Ice
  • Weather
  • Fish
  • Sheep
  • Deer
  • Information
  • Advice
  • TV series.
 

 

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