Past continuous: come si forma e quando si usa

Past continuous: come si forma e quando si usa

Continuiamo il nostro viaggio nei verbi inglesi con un tempo che spesso crea qualche difficoltà agli studenti: il past continuous. In questa breve guida, ti insegneremo a usarlo in modo corretto, con diversi esempi pratici. Non dimenticare di metterla tra i preferiti!

 

Come si forma il past continuous

La formazione del past continuous è per fortuna molto semplice:

Soggetto+ verbo essere al passato + verbo in -ing

Facciamo qualche esempio per rendere il tutto più chiaro:

  • I was sleeping
  • Marco was working
  • You were drinking
  • They were running


Ti ricordiamo che il passato del verbo essere in inglese si declina in questo modo:

I was

You were

He/she was

We were

You were

They were

Quando si usa il past continuous

 

Comprendere le regole d’uso del past continuous è per fortuna più facile di quanto sembri. Questo verbo infatti corrisponde in modo piuttosto preciso a una forma verbale che esiste anche in italiano, e che è:

stare al passato + gerundio presente

Andiamo a riprendere gli esempi proposti sopra perché tutto sia più chiaro:

  • I was sleeping → Stavo dormendo
  • Marco was working → Marco stava lavorando
  • You were drinking → Tu stavi/Voi stavate bevendo
  • They were running → Essi stavano correndo

Nella pratica, il past continuous si usa:

  • Per descrivere un’azione che era in corso nel passato quando ne è avvenuta un’altra. 

Esempio: I was sleeping when someone knocked on the door → Stavo dormendo quando qualcuno bussò alla porta.

  • Per descrivere un’azione che era in corso in un momento preciso del passato.

Esempio: Yesterday night at 10 pm I was watching a movie → Ieri sera alle 22 stavo guardando un film.

Questo naturalmente vale anche per la forma interrogativa. Riprendendo gli esempi precedenti:

What were you doing when someone knocked on the door? → Cosa stavi facendo quando qualcuno ha bussato alla porta?

What were you doing yesterday night at 10 pm? → Cosa stavi ieri sera alle 22?

Vediamo ora un paio di esempi di frase negativa:

  • Yesterday morning at 9 am you weren’t working yet → Ieri mattina alle 9 ancora non stavi lavorando.
  • I told you I wasn’t sleeping, but it wasn’t true → Ti ho detto che non stavo dormendo, ma non era vero.

Come vedi, in tutti gli esempi forniti è possibile tradurre il past continuous in italiano con la forma stare al passato + gerundio presente.

 
 

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San Patrizio: alla scoperta della festa più irlandese che ci sia

Cosa fare a Londra a febbraio:

gli eventi imperdibili

Con la sua allegria sfrenata, il suo spirito carnevalesco, e il calore che solo l’animo degli irlandesi sa comunicare, San Patrizio è oggi una festa che trascende i confini dell’Irlanda e anche di quelle comunità irlandesi sparse per il mondo che ancora attendono questo giorno per celebrare la loro madrepatria lontana.

Ma quali sono le origini di questa festa? E quali sono i luoghi migliori per celebrarla al meglio? Vediamolo insieme, magari sorseggiando una buonissima pinta di birra scura.

 

San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda

Pochi sanno che San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda vissuto nel V secolo, non era affatto irlandese ma era nato in Gran Bretagna. La località esatta è difficile da determinare. Per alcuni storici, si troverebbe in Scozia, mentre per altri ancora in Galles o in Cumbria, nel Nord Est dell’Inghilterra. Dalla sua città natale, a 16 anni fu rapito da pirati irlandesi, che lo condussero con loro nell’isola e lo resero schiavo.

Dopo sei anni, riuscì a fuggire e a fare ritorno nella nativa Gran Bretagna, con una fede forgiata dalle difficoltà e un carisma di visionario. Dopo studi ecclesiastici che lo condussero in Francia, fu ordinato vescovo e fece ritorno in Irlanda come missionario. Qui, si occupò di battezzare, convertire e costruire comunità cristiane per ben 40 anni, dando un impulso fondamentale alla cristianizzazione dell’isola. Nei secoli, la sua figura si ammantò di leggende, come quella che lo vede responsabile di aver cacciato i serpenti, animali associati al diavolo, dalla terra irlandese.

Un’altra leggenda vede il Santo utilizzare un trifoglio per spiegare il concetto di trinità al popolo irlandese, gesto che ha reso quest’umile erba il simbolo dell’Irlanda.

 

La festa di San Patrizio e l’identità irlandese

 

Anche se cade il 17 marzo, ormai la festa di San Patrizio si è estesa inglobando, spesso, tutta la settimana attorno a quella data, e non solo in Irlanda.

A Saint Patrick’s Day, gli irlandesi di tutto il mondo si vestono di verde – colore che simboleggia l’Irlanda e che si pensa porti fortuna indossare il giorno di San Patrizio – e festeggiano con fiumi di birra, musica e parate. Nell’isola non c’è pub in cui non si innalzino i bicchieri, e grandi sfilate sono organizzate in tutte le principali città.

Vale però la pena notare che le celebrazioni di San Patrizio sono state per molto tempo più importanti tra la diaspora irlandese, in particolare negli Stati Uniti, che nella madrepatria. Le celebri parate del giorno di Saint Patrick sono infatti nate nel XVIII secolo negli Stati Uniti, laddove i migranti di origine irlandese utilizzavano la festa nazionale per sfilare nelle strade accompagnati da musica e danze, riunendosi e, anche, mostrando la loro orgogliosa presenza nel paese “straniero”.

È solo nel XX secolo che la tradizione di organizzare delle parate si è estesa all’Irlanda stessa. Ed è qui, e in particolare a Dublino, che oggi si svolge la più imponente e colorata, che attira ogni anno spettatori da tutto il mondo.

 
 

Curiosità sulla festa di San Patrizio

  • Vediamo ora alcune interessanti curiosità:
    Il giorno di San Patrizio è chiamato anche informalmente Paddy’s Day.
  • A Chicago, città con una grande diaspora irlandese, il fiume che attraversa la città viene tinto di verde in occasione di Saint Patrick’s Day. Questa tradizione è cominciata nel 1962 per puro caso, quando alcuni lavoratori addetti al controllo dell’inquinamento utilizzarono una tinta verde nell’acqua del corso d’acqua per tracciare alcuni inquinanti.
  • San Patrizio non è soltanto il santo patrono dell’Irlanda, ma anche della Nigeria. Il paese africano (che tra l’altro ha una bandiera di colore verde e bianco) ha infatti sperimentato storicamente una forte presenza di missionari irlandesi. Il legame tra i due paesi non finisce qui, dal momento che la birra Guinness è la seconda più popolare tra i bevitori nigeriani.

 

Avvicinati alla cultura irlandese con un corso di inglese

Anche se la prima lingua ufficiale della Repubblica irlandese è il gaelico, questo viene parlato quotidianamente solo da circa il 40% della popolazione e la lingua più comunemente usata è l’inglese. Ecco perché se vuoi avvicinarti alla cultura irlandese, il primo passo è imparare l’inglese con un corso adatto al tuo livello e alle tue esigenze!

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Cosa fare a Londra a febbraio: gli eventi imperdibili

Cosa fare a Londra a febbraio:

gli eventi imperdibili

Mese invernale ma privo del fascino dell’atmosfera natalizia, febbraio non è uno dei mesi più quotati per il turismo diretto a Londra. Eppure, la capitale britannica ha tantissimo da offrire in quei 28 (o 29!) giorni.

Andiamo dunque a scoprire cosa fare a Londra a febbraio con un elenco di appuntamenti da non perdere!

 

Visita (e balla!) il Festival delle orchidee ai Kew Gardens

Patrimonio mondiale UNESCO, i Kew Gardens ospitano oltre 50.000 piante provenienti da ogni angolo del pianeta, con un enorme varietà di ambienti spettacolari, tra cui un giardino giapponese, una grande pagoda, un giardino mediterraneo e uno dedicato alle rose.

Ma la vera star di febbraio è la serra dedicata alla Principessa di Galles, che proprio in questo periodo ospita il celebre Festival delle Orchidee. Un Festival che si protrae fino a tarda sera, con concerti e DJ Set dalle atmosfere a dir poco uniche.

 

Vivi un San Valentino romantico navigando sul Tamigi

 
La romantica Londra non è di certo avara di luoghi in cui festeggiare un San Valentino a due, ma uno li batte tutti: il Tamigi. Una crociera fluviale può essere un modo unico per godersi una serata indimenticabile osservando la città da una prospettiva nuova, brindando con la propria dolce metà.
 
 

Scopri i nuovi trend alla London fashion week

Appuntamento immancabile per i fashionisti britannici e non solo, la London Fashion Week è un turbinio di sfilate ed eventi nei quali i principali marchi e designer presentano le loro nuove collezioni. Un must per chiunque voglia tenersi al passo con le ultime tendenze.

 

Gira la frittata al Pancake day

Questa giornata dedicata alle classiche frittelle della colazione anglosassone si svolge il martedì grasso, il giorno prima del mercoledì delle ceneri che sancisce l’inizio della quaresima, e cade quindi in genere a febbraio (anche se quest’anno, il 2025, cadrà il 4 di marzo).

La più grande bizzarria di questo evento è la notevole serie di corse con tanto di padella e pancake che si svolgono in diversi punti di Londra, tra cui la UK Parliamentary Pancake Race, i cui concorrenti sono nientemeno che giornalisti e politici.

 

Ammira le luci alla Battersea Power Station

L’iconica centrale elettrica che i Pink Floyd utilizzarono per la copertina del loro album “Animals” ospita ogni anno tra gennaio e febbraio il suo Light Festival, con installazioni, paesaggi sonori ed esperienze interattive.

 

Esplora la storia da una prospettiva nuova con gli eventi del UK LGBT+ History Month

Il mese della storia LGBT nel Regno Unito si svolge a febbraio, e coinvolge una numerosissima serie di eventi, mostre, tornei sportivi, concerti, spettacoli teatrali, e moltissimo altro. Londra, naturalmente, ospita una fetta consistente degli appuntamenti, ed è persino possibile partecipare a tour gratuiti della città con tappe nei luoghi più importanti di questa parte ancora poco nota della storia.

 

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Guida agli articoli determinativi e indeterminativi in inglese

Guida agli articoli determinativi

e indeterminativi in inglese


Oggi parliamo di una domanda che si pongono tutti gli studenti che si approcciano allo studio dell’inglese: come funzionano gli articoli? La risposta, ti rassicuriamo, è piuttosto semplice e non presenta particolari difficoltà, almeno in confronto a lingue più complicate come l’italiano. 

Partiamo quindi con questa rapida guida agli articoli in inglese, incluse le regole che riguardano articoli determinativi e indeterminativi. 

 

Quando si usano gli articoli in inglese e quando no

Incominciamo parlando delle circostanze in cui occorre usare gli articoli in inglese, e quando invece non bisogna farlo. 
 
Come regola generale, possiamo dire che devi utilizzare gli articoli in ogni frase in cui lo faresti in italiano, TRANNE che nei seguenti casi:
  • Quando usi un aggettivo possessivo. Per dire “Il mio cane è nero” dirai “My dog is black”. Non c’è alcun bisogno di aggiungere l’articolo prima dell’aggettivo possessivo (in questo caso my).
  • Nel caso di nomi di paesi. Dirai ad esempio “Russia is big”, o “I’ve visited France”. Tuttavia, c’è un’eccezione: se il nome include termini come states, kingdom o lands occorre usare l’articolo. Dirai ad esempio “Mary lives in the United Kingdom” o “Mark is from the USA”.
  • Quando parli di temi generali e astratti. Ad esempio: “I always listen to music”, “Life is hard”, “Love is in the air”. 
  • Quando parli di una categoria generica di persone, animali o oggetti. Ad esempio: “Doctors are often stressed”, “I love dogs”, “Pizza is my favourite food”.
  • Davanti ai nomi di lingue. Ad esempio: “English is a beautiful language”. 
  • Davanti ai nomi dei pasti. Ad esempio: “Breakfast is the most important meal of the day”. 
  • Davanti ai nomi di giochi, sport, laghi e alla parola “television” o “TV”. “I play basketball”, “I live near Lake Garda”, “I watch TV in the evening”. 
 
Ti sembra complicato? Non preoccuparti, con il tempo – e magari un buon corso di inglese che preveda esercizi di conversazione e ascolto – ci farai presto l’orecchio!

 

Gli articoli determinativi in inglese

 
La questione degli articoli determinativi in inglese è davvero semplicissima: ne esiste uno solo, the. Viene impiegato con qualunque termine, che sia maschile o femminile, singolare o plurale. Facile, vero?
 
L’unica piccola difficoltà sta nel ricordarsi che la pronuncia di the varia leggermente a seconda dell’iniziale del termine che lo segue:
  • Se l’iniziale è una consonante o un acca aspirata, si pronuncia con un suono “debole”, che corrisponde al suono di the all’interno della parola mother. Ad esempio: “The cat”, “The house”, “The table”.
  • Se l’iniziale è una vocale o un h muta, si parla di suono “forte”, che corrisponde a “thi” pronunciato con una “i” lunga. Ad esempio: “The egg”, “The hour”, “The afternoon”. 
 
 

Gli articoli indeterminativi in inglese

Gli articoli indeterminativi inglesi sono “a” e “an” per il singolare, e “some” per il plurale.

  • “a” si usa quando la parola che segue comincia per consonante. Ad esempio: “A game” , “A star”, “A car”;
  • “an” invece è impiegato quando la parola che segue comincia per vocale. Ad esempio “An apple”, “An octopus”;
  • “some” si usa con i sostantivi plurali o con quelli non numerabili (uncountables). Ad esempio: “some birds”, “some books”, “some food”.

 

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5 tradizioni di Natale tipiche di Inghilterra e Regno Unito

5 tradizioni di Natale tipiche di

Inghilterra e Regno Unito

Natale è la festa più importante in ogni paese europeo, e il Regno Unito non fa eccezione. E proprio come in ogni paese non mancano le tradizioni uniche e originali, che rendono il Natale in Inghilterra e nelle altre nazioni che compongono il Regno ancora un po’ più speciale. 

Andiamo dunque alla scoperta di come si festeggia il Natale in Inghilterra e nel Regno Unito, e delle particolari tradizioni che lo animano.

 

Boxing Day


 Come tutti sappiamo, alle nostre latitudini il giorno che segue il Natale è dedicato a Santo Stefano. Ebbene, nel Regno Unito e in gran parte del Commonwealth questa particolare festività si chiama Boxing Day, e non ha nulla a che fare con il celebre Santo. 

Tradizionalmente, è una festa in cui si portano doni alle persone in condizioni di indigenza, nata dall’abitudine delle classi abbienti di concedere il giorno libero alla servitù all’indomani del Natale, e di offrirle dei doni (“scatole”, appunto “boxes”). Un’altra teoria afferma invece che il nome sia dovuto all’apertura delle scatole per le donazioni caritatevoli a beneficio dei poveri che si trovano all’interno delle chiese. 

Una curiosità: se il 26 dicembre cade di sabato o di domenica, è possibile che sia spostato a un altro giorno. Inoltre, segna l’inizio dei saldi successivi alle feste e per questo di solito i negozi sono aperti e affollati.

 

Christmas crackers

Nonostante il nome possa ricordarci dei piccoli snack salati, non aspettatevi niente di sfizioso. I Christmas crackers infatti non si mangiano. Si tratta di una decorazione tipica delle feste natalizie e assomigliano a una sorta di grosse caramelle di cartone al cui interno si trovano dei piccoli doni. Tirando le estremità, si fa “scoppiare” il cracker, facendo uscire il regalino che contiene.



Christmas pudding

Veniamo invece a una delle tante tradizioni di Natale in Inghilterra e Regno Unito che sono in effetti legate al cibo. Il Christmas pudding è un budino ricco di frutta secca che viene per tradizione servito durante la cena di Natale. Ma attenzione ai denti, perché è usanza mettere al suo interno una moneta per portare fortuna alla persona che la trova.



La cena di Natale si mangia a pranzo


Una delle tradizioni del Natale inglese e britannico che lasciano spesso esterrefatti gli stranieri è il fatto che la “Christmas dinner”, ovvero la cena di Natale, viene realtà consumata dalla maggior parte delle persone a un orario che per noi mediterranei si confà di più al pranzo, ovvero tra le 13 e le 15



Appendere la calza alla vigilia di Natale

Tutti noi l’abbiamo visto nei film di Natale britannici ma anche statunitensi: alla vigilia di Natale, è tradizione appendere delle calze al camino, in cui nella notte Santa Claus (ovvero Babbo Natale) lascerà i suoi doni.



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10 scioglilingua inglesi per migliorare la pronuncia 

10 scioglilingua inglesi per migliorare la pronuncia

Più o meno complicati che siano, gli scioglilingua sono un ottimo modo per migliorare la pronuncia e imparare a parlare più fluidamente in qualunque lingua, incluso l’inglese!

In questo post ti insegneremo 10 scioglilingua in inglese con cui potrai esercitarti. E allora scaldiamo le fauci e prepariamoci ad affrontare queste vere e proprie sfide linguistiche. Pronti? Via!

 

10 scioglilingua in inglese dal più facile al più difficile 

 

Anche se non esiste una scala ufficiale per misurare il grado di difficoltà di uno scioglilingua (ma forse è il momento di inventarla!), ecco qui una lista in ordine di complicatezza secondo i nostri professionalissimi test in aula. Scopri il nostro elenco di scioglilingua in inglese per bambini e non, dal più facile al più difficile! 


1. Four fine fresh fish for you

Uno scioglilingua inglese base per scaldarci un po’. Troppo facile? Aspetta e vedrai.


2. A big black bear sat on a big black rug

Anche qui, restiamo nel facile, ma intanto aggiungiamo qualche parola in più.


3. Can you can a can as a canner can can a can?

Le cose iniziano a farsi un po’ più complicate, giusto? Difficoltà extra: riesci a distinguere quale di questi “can” svolge la funzione di verbo modale? 


4. I wish to wash my Irish wristwatch

Cominciamo a esplorare il reame dei suoni complicati con questo scioglilingua inglese che parla di un orologio da polso irlandese. 


5. I saw a kitten eating chicken in the kitchen

Qui la difficoltà è tutta nell’allitterazione tra “kitten”, “chicken” e “kitchen”. 


6. Fred fed Ted bread and Ted fed Fread bed

Vuoi rendere le cose ancora più complicate? Ripeti questo scioglilingua in inglese per tre volte di seguito!


7. Lesser leather never weathered wetter weather better

Attenzione a pronunciare correttamente tutte le th e le doppie t! 


8. Pre-shrunk silk shirts (ripeti tre volte!)

Riesci a pronunciare questo scioglilingua inglese senza difficoltà? Congratulazioni! Se ci fosse un campionato di scioglilingua, tu giocheresti senza dubbio in Serie A. 


9. A skunk sat on a stump and thunk the stump stunk, but the stump thunk the skunk stunk

Uno scioglilingua inglese di livello pro per chi non ha paura di ritrovarsi con la lingua annodata!


10. Peter Piper picked a peck of pickled peppers.
A peck of pickled peppers Peter Piper picked.
If Peter Piper picked a peck of pickled peppers,
Where’s the peck of pickled peppers Peter Piper picked?

Ce l’hai fatta? Vittoria, giubilo, trionfo! Noi di British Schools ti nominiamo Cavaliere dell’Ordine degli Scioglilinguisti! 

 

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Hai dovuto fermarti ai primi livelli di questa lista di scioglilingua? Forse ti manca un po’ di esercizio o hai bisogno di prendere maggiore confidenza con la lingua inglese. Con un corso British Schools adatto alle tue conoscenze pregresse potrai migliorare la tua proficiency nel parlato e nello scritto grazie a insegnanti qualificati e a un metodo comprovato. 


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Guida completa agli aggettivi in inglese by British Schools

Guida completa agli aggettivi in

inglese by British Schools

Indispensabili per descrivere e in generale aggiungere informazioni quando si comunica, gli aggettivi sono un elemento fondamentale in qualunque lingua. Questo però non significa che siano semplici da usare! Ecco perché abbiamo creato questa breve guida agli aggettivi in inglese, in cui troverai in poche parole tutti i principi di base su questo tema tanto importante. Let’s start!

 

Tipi di aggettivi in inglese 

 

Cominciamo scoprendo le diverse tipologie di aggettivo in inglese che, come vedrai, ricalcano in buona parte la categorizzazione presente anche in italiano:

  • Aggettivi qualificativi: sono i tipici aggettivi che descrivono le qualità e le caratteristiche del sostantivo a cui sono collegati. Alcuni esempi sono good, bad, beaufiful, ugly, hot, cold e così via.
  • Aggettivi quantitativi: in questo caso ciò che si vuole descrivere non ha a che fare con la qualità ma con la quantità di un sostantivo, senza entrare troppo nello specifico. Alcuni esempi sono few, some, a lot of, several.
  • Aggettivi possessivi: indicano l’appartenenza e corrispondono agli aggettivi italiani mio, tuo, suo e via dicendo. Vale la pena elencarli tutti: my, your, his, her, its, our, your, their. A differenza dell’italiano, la terza persona singolare di questi aggettivi varia in base al genere di chi possiede, per cui his è maschile, her è femminile e its è neutro.
  • Aggettivi dimostrativi: servono per indicare a cosa o chi ci stiamo riferendo. Anche qui, li elenchiamo tutti dato che sono soltanto quattro: this (questo), that (quello), these (questi), those (quelli).
 

 

L’ordine degli aggettivi in inglese

L’ordine degli aggettivi in inglese all’interno di una frase è la differenza che per prima salta agli occhi rispetto all’italiano. Infatti, nella maggior parte dei casi l’aggettivo precede il sostantivo che lo riguarda, invece di seguirlo come nella nostra lingua. Fanno però eccezione gli aggettivi con funzione predicativa, che proprio come italiano seguono il verbo.

Vediamo qualche esempio:

I’m drinking a good coffee → Sto bevendo un buon caffè

Marta is wearing is my t-shirt → Marta sta indossando è la mia t-shirt

This train is late → Questo treno è in ritardo (abbiamo qui un aggettivo dimostrativo e uno qualificativo in funzione predicativa)

In Kenya, I’ve seen a lot of wild animals → In Kenya ho visto molti animali selvatici (qui abbiamo un aggettivo quantitativo e uno qualificativo)

 

4 regole per un uso corretto dell’aggettivo in inglese

 

Vediamo ora 4 regole che ti aiuteranno a utilizzare gli aggettivi in modo corretto in inglese:

  • In generale, gli aggettivi non si declinano per genere (maschile/femminile) o numero (singolare/plurale). Fanno eccezione gli aggettivi possessivi, che si declinano per genere alla terza persona singolare, e quelli dimostrativi, che si declinano per numero. 
  • Se vuoi legare a un sostantivo più di un aggettivo, a differenza dell’italiano non dovrai in genere separarli con una congiunzione. Lo dovrai però fare se l’aggettivo si trova in funzione predicativa. Vediamo un paio di esempi: A beautiful, red dress → Un bellissimo abito rosso. The dress is red and beautiful → L’abito è rosso e bellissimo.
  • Quando vuoi elencare diversi aggettivi, dovrai inserirli in un ordine preciso: opinione, dimensioni, quantità, forma, età, colore, origine, materiale, tipo, scopo. Ecco un esempio: An ugly, big, rectangular, old, brown, brick building → Un palazzo brutto, grande, rettangolare, vecchio, marrone, di mattoni.
  • È possibile creare degli aggettivi partendo da un verbo e usando i suffissi -ed e -ing. Esempio: partendo dal verbo to bore (annoiare) si può creare bored (annoiato) e boring (noioso). 
 

Aggettivi comparativi e superlativi

Tolte alcune eccezioni, gli aggettivi comparativi si formano con:
 
aggettivo + er (+ la preposizione than)
Michela is taller than Lucia → Michela è più alta di Lucia
 
Gli aggettivi superlativi si formano invece con:
 
aggettivo + est
Michela is the tallest in her class → Michela è la più alta della sua classe
 

 

 

La grammatica inglese non ha più segreti con un corso British Schools

 
Hai incontrato delle difficoltà ad apprendere alcune regole grammaticali dell’inglese? Non c’è nulla di strano. Imparare una lingua senza il giusto accompagnamento e in un contesto educativo poco stimolante può essere un’impresa davvero ardua. Un corso di inglese British Schools può aiutarti a diventare fluent in modo divertente e coinvolgente, facendoti lavorare sulle tue debolezze e raggiungere i tuoi obiettivi linguistici. 

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Breve guida al genitivo sassone in inglese

Breve guida al genitivo sassone

Il genitivo sassone è la principale modalità per esprimere il possesso in inglese, insieme agli aggettivi possessivi. Dal punto di vista grammaticale, è la forma possessiva di un sostantivo e ne rappresenta il caso genitivo, e in termini molto più semplici serve ad indicare quando una cosa o un essere vivente appartiene a qualcuno. 

In questa breve guida, ti diremo tutto quello che devi sapere per padroneggiare il genitivo sassone in inglese.

 

Le regole di base del genitivo sassone in inglese

 
 

Andiamo per prima cosa a scoprire come si forma di base il genitivo sassone inglese:

sostantivo che possiede + ‘s seguiti dal sostantivo posseduto

Facciamo ora qualche esempio:

Marta’s house → La casa di Marta

Michael’s shop → Il negozio di Michael

Anna’s husband → Il marito di Anna

Come puoi vedere, il genitivo sassone inglese viene usato soprattutto quando chi possiede è una persona

Naturalmente, al sostantivo che possiede possono anche essere associati degli aggettivi, inclusi gli aggettivi possessivi.

My uncle’s car → L’auto di mio zio

The old lady’s bag → Lo borsa dell’anziana signora

My new colleague’s desk → La scrivania del mio nuovo collega

 

 

Il genitivo sassone al plurale

Come ben sai, il plurale regolare in inglese viene formato aggiungendo una -s al sostantivo. Dunque, come si aggiunge il genitivo sassone? La risposta è semplicissima: si aggiunge l’apostrofo senza la s e senza variare in nessun modo la pronuncia del sostantivo che possiede. 

Vediamo qualche esempio:

My cousins’ school → La scuola dei miei cugini

The students’ dormitory → Il dormitorio degli studenti

His parents’ business → L’azienda dei suoi genitori

 

Il genitivo sassone con i nomi singolari che terminano in -s

Il discorso cambia se invece parliamo di nomi singolari che terminano in -s. In questo caso, il genitivo sassone con apostrofo e s viene aggiunto normalmente (anche se non è sbagliato aggiungere solo l’apostrofo come con il plurale), e questo viene pronunciato come -iz, laddove la z è un suono morbido come nell’italiano casa. 

James’s jacket → La giacca di James

Miles’s bedroom → La camera di Miles

Iris’s cat → Il gatto di Iris


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Halloween: origine e storia della festa più paurosa che ci sia

Halloween: origine e storia della festa più paurosa che ci sia

Zucche intagliate, dolcetti, costumi bizzarri e bambini che passano a bussare di porta in porta: tutti conosciamo gli elementi distintivi di quella che negli ultimi anni è diventata una vera e propria festa globale, Halloween. Portata alla ribalta da celebri film e serie TV, questa celebrazione è oggi molto nota anche in Italia. 

Ma qual è l’origine di Halloween, e in quale momento della storia è nata la festa più paurosa che c’è? Ebbene, le sue radici, come vedremo a breve, sono molto antiche, e affondano nella tradizione celtica. 

 

L’origine di Halloween:

la festa di Samhain

 

Sulle origini della parola Halloween rimangono ancora alcuni dubbi, anche se l’ipotesi più accreditata è che provenga dal termine scozzese “All Hallows’ Eve”, che significa semplicemente “Notte di tutti i santi”, ovvero la notte che precede la festa di Ognissanti. 

Non ci sono dubbi invece sul fatto che tale data corrispondesse in origine alla festa di tradizione celtica di Samhain (termine gaelico che si pronuncia “Sah-win”), che in epoca pre-cristiana celebrava la fine della stagione del raccolto e l’inizio dell’inverno. Diffusa in Scozia e Irlanda, si accompagnava alla credenza che proprio in questo periodo gli spiriti camminassero sulla Terra, mettendo in contatto il mondo dei vivi con quello dei morti. Non per niente, il cristianesimo, più tardi, istituì il 2 novembre proprio come il giorno dei morti. 

Si trattava dunque, di un periodo di intense celebrazioni pagane, che la religione cristiana incorporò e trasformò nella giornata di Ognissanti e del giorno dei morti, senza però riuscire a sradicare la credenza celtica che proprio in quelle prime, lunghe notti dell’inizio dell’inverno, sulla Terra accadessero cose misteriose da cui era necessario proteggersi. 

Proprio a questo servirebbero i travestimenti, necessari per confondere gli spiriti, mentre le zucche intagliate in modi spaventosi e illuminate da una candela, servirebbero a spaventarli.

 

La storia di Halloween: la festa approda negli Stati Uniti

Con le grandi migrazioni di massa dalle isole dell’arcipelago britannico verso il continente nordamericano, Halloween approdò oltreoceano dove, pare, si mescolò con tradizioni di origine germanica come l’abitudine dei bambini di mascherarsi e di bussare alle porte dei vicini per ricevere dolci in regalo. 

È proprio negli Stati Uniti che Halloween diventa la festa che tutti conosciamo, con le sue straordinarie decorazioni e un aspetto anche fortemente commerciale e spettacolare che, grazie a tutta la potenza di Hollywood, l’ha fatta arrivare in buona parte del mondo.

 

British Schools: corsi di inglese per tutte le età

La cultura dei paesi anglosassoni ti affascina? Con un corso British Schools puoi immergerti nella lingua inglese senza dimenticare gli aspetti culturali, e imparare in modo coinvolgente e adatto al tuo precedente livello di conoscenze. Oppure puoi regalare ai tuoi figli l’opportunità di imparare l’inglese divertendosi con un corso di inglese per bambini o ragazzi

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Si torna a scuola! È il momento di imparare l’inglese

Si torna a scuola! È il momento di imparare l'inglese

Si torna sui banchi di scuola, e riaprono anche le aule di British School per l’inizio dei nostri corsi annuali! E allora l’anno scolastico comincia con un nuovo proposito: imparare l’inglese, e farlo divertendosi. 

Vediamo insieme una panoramica dei nostri corsi per tutte le età, da quelli specifici per i bambini, a quelli per ragazzi, fino a quelli dedicati agli adulti!

 

Aiuta i bambini a imparare l’inglese con un corso British Schools

È noto: studiare l’inglese da bambini permette di impararlo con grande facilità e rapidità, grazie alla particolare elasticità della mente dei più piccoli. A patto, però, che venga insegnato in un modo che sappia coinvolgere gli studenti senza annoiarli e appesantirli con un ulteriore carico oltre a quello scolastico. 

È proprio con a cuore questi principi che nascono i corsi di inglese per bambini British Schools. Organizzati su 5 livelli di età che vanno dalla scuola dell’infanzia (4-5 anni) ai primi due anni delle scuole medie, sono pensati per essere stimolanti per i più piccini e permettergli di imparare l’inglese divertendosi. E dal terzo livello in poi, offrono l’accesso alle certificazioni Cambridge English.

Oltre ai corsi collettivi, sono disponibili anche corsi individuali con la possibilità di costruire il percorso didattico e il programma delle lezioni sulle base delle esigenze del singolo studente. 

 

I nostri corsi per ragazzi

Per i ragazzi delle scuole medie e superiori, ecco un ventaglio di corsi di inglese tarati sulle loro esigenze e capaci di prepararli per un futuro ricco di viaggi e opportunità di studio o lavoro. Oltre ai corsi individuali e collettivi, qui sono possibili anche dei soggiorni studio in college e scuole dove i ragazzi potranno immergersi nell’apprendimento della lingua, facendo esperienze indimenticabili. 

In questo caso i livelli dei corsi sono ben 7 in base alla conoscenza pregressa della lingua, con la possibilità di ottenere certificazioni che vanno da CEFR A1 alla prestigiosa CEFR C2 Cambridge Proficiency. 

 

Come imparare l’inglese da adulti con un nostro corso

Le aule British Schools sono aperte anche agli adulti, con corsi individuali, collettivi e in modalità Blendend Learning, vale a dire in parte con un insegnante dal vivo e in parte online. Studiati per soddisfare chi desidera imparare l’inglese da zero così come chi ha già un buon livello e desidera migliorarlo magari per esigenze di lavoro, offrono uno spettro di possibilità e certificazioni

 

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Siamo presenti con 66 sedi in tutta Italia, con insegnanti madrelingua che applicano un metodo che abbiamo elaborato nella nostra lunga storia nata nel lontano 1951. La nostra metodologia didattica combina metodi tradizionali e sussidi all’avanguardia, offrendo una panoramica completa della lingua in un ambiente dinamico e coinvolgente. 

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