Come vedono il mondo i Britannici? Scopriamolo con proverbi e modi di dire

Come vedono il mondo i Britannici? Scopriamolo con proverbi e modi di dire

Sappiamo come una lingua non sia fatta solo di grammatica, sintassi e vocabolario: una lingua rappresenta infatti una cultura e di questa cultura esprime tratti e caratteristiche. Può quindi essere interessante scoprire i proverbi e i modi di dire inglesi, non solo per imparare qualcosa di più della cultura britannica ma anche per migliorare la nostra ricchezza espressiva.

I proverbi sono un buon punto di partenza: di solito si tratta di frasi brevi, piuttosto semplici e di facile memorizzazione. Se paragonati a quelli italiani, per esempio, possono anche farci intuire le differenze tra le culture così come le somiglianze (del resto, tutto il mondo è paese, come si usa dire).

Visto che su queste pagine parliamo di apprendimento dell’inglese, possiamo cominciare con un proverbio che ci dà un consiglio utile, “a stitch in time saves nine” (letteralmente: un punto – di cucito – dato in tempo ne fa risparmiare nove): se abbiamo un dubbio o un problema, risolviamolo subito e questo ci risparmierà tempo e problemi più grossi in futuro. Anche perché “a good beginning makes a good ending” (o, come diremmo in Italia: chi ben comincia è a metà dell’opera).

Mentre nello Stivale non dobbiamo dire gatto se non l’abbiamo nel sacco, gli inglesi non devono contare i pulcini prima che le uova si schiudano (“don’t count your chickens before they hatch”). Per rimanere in ambito “ornitologico”, “a bird in one hand is worth two in the bush” che in italiano potremmo tradurre con “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. E ricordiamoci che “the early bird catches the worm”: è di prima mattina che gli uccelli catturano i vermi per nutrirsi (equivalente all’italiano “il mattino ha l’oro in bocca”). 

Approfondire ciò che impariamo durante i corsi di British Schools con un pizzico di curiosità per proverbi e frasi idiomatiche ci permetterà di esprimerci in modo più colorito e appropriato, integrando anche quelle espressioni che possono suonare strane al nostro orecchio: nei paesi anglosassoni, per esempio, non piove a catinelle ma “it rains cats and dogs” (letteralmente “piovono cani e gatti”, un modo di dire che potrebbe derivare dall’epoca vittoriana o, addirittura, dalla mitologia nordica). 

E se, mentre studiamo inglese, scopriamo che la grammatica “it’s not our cup of tea” (non rientra, cioè, tra le nostre preferenze), non dimentichiamo che certi esercizi possono comunque essere “a piece of cake” (letteralmente, una fetta di torta; cioè, molto facili)!

Dimmi come parli… e ti dirò da dove vieni: quanti accenti inglesi?

Dimmi come parli… e ti dirò da dove vieni: quanti accenti inglesi?

Come ogni lingua, anche in inglese possiamo trovare una varietà di accenti che sono per lo più legati ai luoghi in cui è parlato: non solo quei Paesi in cui l’inglese è lingua ufficiale e principale, ma anche quelli in cui si trova ad affiancare altre lingue ufficiali. Poi, certo, ognuno di noi porta spesso con sé il proprio accento, quando parla una lingua straniera.

A un primo sguardo, di sicuro ci vengono in mente il Regno Unito, gli Stati Uniti d’America, la Nuova Zelanda e l’Australia, dove l’inglese non è la sola lingua parlata,  ma senz’altro quella dominante. Poi possiamo pensare all’Irlanda (che ha però anche il gaelico come lingua ufficiale), al Canada (con l’eccezione del Quebec, dove è il francese a essere la lingua dominante)… ma la lista dei Paesi e dei territori in cui l’inglese è ufficiale è molto lunga.

Riconoscere gli accenti è sicuramente indice di un’ottima dimestichezza con la lingua inglese e con le sue possibili variazioni ed è qualcosa a cui si può arrivare con studio e attenzione.

L’accento a cui forse siamo più abituati è quello americano standard, anche a causa della grande influenza che le produzioni culturali statunitensi hanno in tutto il mondo: da Hollywood alle serie TV, passando per la musica e le tecnologie digitali.

La varietà all’interno dello stesso Paese, poi, può essere molto grande, come quella che possiamo notare tra la pronuncia di un abitante di Glasgow, in Scozia, e un londinese o tra un americano di New Orleans e uno di New York, solo per fare alcuni esempi.

In aggiunta al lavoro svolto durante i corsi di British Schools, possiamo approfondire individualmente lo studio dell’inglese in modo da diventare più attenti a riconoscere gli accenti: il modo migliore è sicuramente l’immersione nei luoghi, per un viaggio di piacere o di studio. Ma è grazie a internet che, in pochi clic, possiamo collegarci a radio, televisioni, canali YouTube o podcast realizzati ai quattro angoli del mondo anglofono.

Concentrarci su accenti diversi può essere importante per il nostro futuro, che sia lavorativo o di studio: è infatti molto probabile che incontreremo persone da provenienze diverse e con accenti a volte anche molto lontani tra loro. Essere in grado di riconoscerli e, soprattutto, di capirli senza problemi sarà sicuramente un grande vantaggio. Con una migliore capacità di comprensione orale, inoltre, possiamo allargare il nostro orizzonte di familiarità con la lingua e imparare espressioni nuove, legate a contesti geografici specifici.

Man mano che alleniamo il nostro orecchio, ogni occasione di ascolto può trasformarsi anche in un divertente tentativo di indovinare la provenienza delle persone che stiamo ascoltando. E se abbiamo voglia di metterci alla prova, possiamo testare subito il nostro livello di inglese con le 50 domande di British Schools!

Di nuovo in classe: “tips and tricks” per migliorare lo studio dell’inglese

Di nuovo in classe: “tips and tricks” per migliorare lo studio dell’inglese

Passato il periodo delle feste, è tempo di tornare in classe e di riprendere i ritmi dello studio. Ma, come abbiamo visto negli ultimi mesi, questo non significa solo impegno e dedizione ma anche divertimento, gioco e la possibilità di sfruttare tutte le occasioni che le nostre giornate ci offrono per imparare qualcosa in più.

Vogliamo quindi condividere qualche “dritta” (tip) e e qualche “trucco” (trick) per migliorare lo studio dell’inglese. Iniziamo proprio dal momento in cui usciamo da uno dei corsi di British Schools: appena arrivati a casa, prendiamo dieci o quindici minuti per rivedere i contenuti appena trattati, quando sono ancora freschi nella memoria; questo ci permetterà di fissarli meglio e di ricordarli con più precisione nei giorni e nelle settimane a venire.

Sarebbe poi ideale dedicare ogni giorno un po’ di tempo allo studio, che si tratti di revisione di regole grammaticali, di memorizzazione del lessico o di esercizi pratici di ascolto, lettura e pronuncia: meglio un tempo breve tutti i giorni che un tempo più lungo una sola volta a settimana. Ricordiamoci che è soprattutto la pratica quotidiana a permetterci di immergerci a fondo nella lingua che stiamo imparando.

Questo può essere fatto anche con piccole semplici attenzioni e internet è una risorsa incredibile per avere accesso a contenuti in inglese in tutti i formati possibili: abbiamo visto come ascoltare podcast, per esempio, possa essere un ottimo strumento per allenare l’orecchio, così come guardare serie TV e film in lingua, magari con i sottotitoli in inglese, in modo da associare scrittura e pronuncia. Ci sono poi infinite possibilità di lettura tra articoli, vignette e fumetti, testi brevi condivisi sui social network…

Ci sono però anche altre cose che possiamo fare, come scegliere di mettere la lingua del nostro telefono (e magari anche del nostro computer o tablet) in inglese. Oppure quando compriamo un nuovo dispositivo o elettrodomestico, per esempio, possiamo leggere le istruzioni in inglese anziché in italiano, cercando le parole che non conosciamo e magari annotandole su un taccuino.

Possiamo inoltre trovare una persona madrelingua con cui fare conversazione periodicamente, magari prendendo un caffè, sia dal vivo nella nostra città, sia online, cercando tra le comunità e i servizi che offrono questa opportunità.

Se invece ci stiamo avvicinando per la prima volta all’inglese e non siamo sicuri del nostro livello, possiamo fare il test gratuito di British Schools, composto di 50 domande, e capire quale tipologia di corso è più adatta alle nostre esigenze.

Auguri e… Christmas Carols!

Auguri e… Christmas Carols!

“Jingle bells, jingle bells, jingle all the way…”: quante volte abbiamo sentito e quante volte abbiamo cantato o fischiettato questa canzone natalizia? Forse abbiamo anche pensato che facesse parte della tradizione britannica… Invece si tratta di una composizione americana, firmata da James Lord Pierpont che l’ha scritta nel 1857 e, per aggiungere una curiosità, è stata la prima canzone a essere trasmessa dallo spazio, nel dicembre 1965, dai due astronauti a bordo della navicella Gemini 6.

La tradizione britannica di canzoni di Natale forse non ha raggiunto il successo globale di Jingle bells, ma ha radici ben più lontane nel tempo e, soprattutto, legate alle varie aree geografiche del Regno Unito.

Abbiamo visto che tanti sono i modi per approfondire lo studio dell’inglese e, certo, la musica e le canzoni possono essere tra i più divertenti e utili. I canti natalizi tradizionali, inoltre, ci permettono di conoscere più in profondità la cultura britannica e gli elementi che, per secoli, ne sono stati costitutivi.

La tradizione delle Christmas Carols, infatti, nasce già nel Medioevo: mentre oggi la parola “carol” si riferisce a canzoni legate al Natale, all’origine il verbo “to carole” significava danzare. Già nel tardo Medioevo, questi canti erano legati ai temi della natività ed erano parte di rappresentazioni teatrali e funzioni religiose. Molti nascevano sull’aria di melodie popolari (o addirittura di canzoni conviviali, che accompagnavano le bevute).

La cosa forse più sorprendente è che ogni villaggio poteva avere la sua canzone. All’origine, queste carols erano associate con gli strati più poveri e analfabeti della popolazione: non erano tanto suonate e cantate da cori e maestri, quanto piuttosto da lavoratori, da artigiani che hanno creato musica meravigliosa. Nel corso dei secoli, centinaia di canti sono andati persi, mentre altri sono state preservati, anche grazie a un paziente lavoro di registrazione. In alcune comunità, la tradizione è ancora molto viva.

Un lungo articolo della BBC ricostruisce questa usanza e offre la possibilità di ascoltare alcune di queste canzoni, provenienti da diverse regioni del Regno Unito.

 

In questo periodo di vacanze, ascoltare questa musica tradizionale può essere un momento importante e piacevole per continuare ad allenare l’orecchio all’inglese, per imparare parole nuove e anche per conoscere una parte della storia britannica forse non molto nota all’estero.

In attesa di ritrovarci con i nostri corsi, British Schools presenta a tutti voi i suoi migliori auguri di buone feste!

British Schools in festa per i suoi 70 anni

British Schools in festa per i suoi 70 anni

Finalmente dopo oltre un anno ci siamo riuniti! Il 12 e 13 novembre è stata l’occasione dei festeggiamenti del 70esimo anniversario della nostra associazione AIBSE.

Per festeggiare questo evento così importante abbiamo scelto una location davvero unica, la splendida Roma, la città eterna che ci ha accolto in uno dei suoi palazzi storici.

Era il lontano 1951 quando la prima British Schools of English, a Bari, ha aperto le sue porte agli studenti italiani. Oggi, dopo settant’anni, sono settantasette le nostre scuole presenti in tutta Italia.

Sono stati 70 anni intensi, di crescita e progressi, di entusiasmo verso il nostro lavoro e risultati che abbiamo raggiunto insieme. Per noi, essere British Schools è molto più che condividere la passione per l’insegnamento delle lingue, è essere parte di una squadra, una grande famiglia che cammina insieme verso uno stesso obiettivo grazie alla forza del team.

L’evento è trascorso all’insegna dell’allegria e della spensieratezza, un’occasione per riconoscere e gratificare tutto il duro lavoro che da anni svolgiamo con passione e dedizione.

In questa occasione non sono mancati ospiti importanti: l’inviata dell’ambasciata inglese, la rappresentante di Cambridge Assessment English con cui è stato firmato il nuovo contratto di collaborazione per i prossimi 5 anni, e ovviamente tutta la famiglia British Schools.

La serata è stata caratterizzata da diverse performance artistiche, quali balli e accompagnamenti musicali eseguiti da tre splendide artiste vestite dei colori della nostra scuola. Durante l’evento le British Schools che più si sono distinte durante questi ultimi anni così difficili sono state premiate con un riconoscimento.

Vi rimandiamo dunque alla nostra galleria fotografica, per mostrarvi qualche momento della serata, in modo che possiate riviverla con noi.

In 70 anni le mode e gli stili passano, ma noi restiamo!

I consigli di British Schools per imparare l’inglese divertendosi

I consigli di British Schools per imparare l’inglese divertendosi

Quando decidiamo di studiare una nuova lingua, possiamo facilmente individuare gli elementi più importanti perché il nostro apprendimento vada per il meglio: di sicuro, è fondamentale trovare il corso adatto al nostro livello e alle nostre esigenze (scolastiche, professionali, di arricchimento culturale…).

Altrettanto importante, poi, è avere insegnanti madrelingua certificati, che possono garantire un livello ineguagliabile nel farci entrare nelle strutture, nelle consuetudini e anche nelle difficoltà della nuova lingua.

Quelle appena viste sono infatti due caratteristiche chiave delle proposte di British Schools per tutti coloro che vogliono imparare l’inglese.

Certo, anche l’impegno personale è importante: l’assiduità nel frequentare le lezioni e nello studio individuale sono elementi imprescindibili per migliorare comprensione ed espressione in inglese.

Ma non dobbiamo certo pensare che lo studio sia fatto solo di serietà, duro lavoro e magari qualche piccolo sacrificio: tutt’altro! Oltre alle attività ludiche e dinamiche che possono essere proposte durante le lezioni dagli insegnanti di British Schools, ci sono tantissime occasioni nel nostro quotidiano per rendere l’apprendimento dell’inglese divertente e giocoso, qualsiasi sia la nostra età.

Ci piace la musica? Bene: quando ascoltiamo canzoni in inglese andiamo a cercarne i testi, non solo per poterle cantare senza errori sotto la doccia, ma anche per conoscerne meglio il significato, approfittando dell’occasione per imparare nuove parole e nuove espressioni.

Siamo appassionati di un argomento specifico, per esempio l’astronomia? Possiamo cercare riviste, siti web o profili sui social network che ne parlano in lingua inglese e affiancare queste fonti a quelle che già seguiamo in italiano. Le nostre passioni possono darci una spinta importante per tuffarci alla scoperta dell’inglese!

Passiamo parte del nostro tempo libero giocando ai nostri videogiochi preferiti? Impostiamo la lingua in inglese! Lo stesso può valere per giochi da tavolo, quiz e test ma anche per altre attività quotidiane, in cui possiamo decidere di usare la lingua che stiamo studiando al posto dell’italiano: ne abbiamo già parlato a proposito del cucinare, ma si può fare in tanti altri momenti, per aggiungere un pizzico di gioco ad attività più ordinarie.

Abbiamo inoltre già visto come serie TV e podcast possono esserci di grande aiuto per migliorare le nostre conoscenze.

E questi sono solo alcuni esempi: l’unico limite è la nostra fantasia!

Se già usiamo un po’ l’inglese nel nostro quotidiano, ma vogliamo capire il nostro livello e magari trovare un corso per perfezionarlo, possiamo fare il test gratuito di British Schools e trovare la scuola più vicina a noi per avere informazioni sui corsi disponibili.

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non è un mistero che la tradizione gastronomica britannica non sia altrettanto rinomata che quella italiana ma è innegabile che offra molto di più che il solo e conosciutissimo fish & chips, un piatto di street food che combina pesce fritto e patatine. Se poi allarghiamo lo sguardo ad altri paesi anglofoni, le ricette e i piatti tradizionali si moltiplicano e offrono una varietà ancora più grande.

Abbiamo visto che ci sono molte attività che possono aiutarci ad approfondire e mettere in gioco ciò che impariamo con i corsi di British Schools, dall’ascoltare podcast in lingua inglese al guardare serie TV… perché quindi non usare anche la cucina come una possibilità concreta per apprendere?

Per esempio, se stiamo per metterci ai fornelli possiamo cercare la ricetta che abbiamo in mente in inglese invece che in italiano. Un piccolo cambiamento, certo, ma che ci aiuterà a portare un po’ di più l’inglese nel nostro quotidiano; potremo così imparare i nomi degli ingredienti, i riferimenti delle unità di misura e anche tutto il vocabolario necessario per spiegare i procedimenti di preparazione.

Cucinare con l’inglese ci può servire per ampliare il nostro lessico, scoprendo e memorizzando nuovi sostantivi e nuovi verbi, e potrebbe esserci molto utile se abbiamo in programma un soggiorno all’estero, per studio, lavoro o semplicemente per una vacanza: non solo per capire quali solo gli ingredienti dei piatti proposti da un menu, ma anche per cavarcela senza problemi tra negozi e mercati quando andiamo a fare la spesa.

I nomi degli alimenti (e anche i procedimenti per cucinarli) fanno parte di un bagaglio quotidiano di conoscenze molto importante per sentirsi a proprio agio all’interno di una lingua straniera: dopotutto, mangiamo tutti i giorni!

Non solo: consultare ricettari in inglese – che si tratti di un libro o di un sito internet – ci permette di confrontarci con altre tradizioni culturali, usando la lingua che stiamo studiando come strumento per scoprire cose nuove: un’esperienza in grado di arricchire la nostra formazione e aggiungere un tocco personale al nostro percorso di apprendimento.

percorsi di apprendimento di British Schools, inoltre, sono pensati proprio per rispondere alle nostre esigenze: che vogliamo migliorare il nostro inglese scolastico, ottenere una certificazione o prepararci per una nuova carriera professionale, il corso che fa per noi ci sta aspettando in una delle oltre 70 sedi in tutta Italia: contattaci per trovare la soluzione perfetta per te!

Viaggiare… nel tempo, con la serie di fantascienza britannica “Doctor Who”

Viaggiare… nel tempo, con la serie di fantascienza britannica “Doctor Who”

Non sempre possiamo viaggiare ogni volta che vorremmo né possiamo sempre farlo nei luoghi che più ci piacerebbe; inoltre, negli ultimi due anni, ci sono state molte restrizioni ai viaggi a causa della pandemia. La fantasia, in questi casi, può venirci in soccorso: può aiutarci a prendere una pausa dalle nostre attività quotidiane, a rilassarci, a migliorare il nostro inglese e… a scoprire nuovi mondi!

“Doctor Who” è una serie televisiva britannica di fantascienza prodotta dalla BBC a partire dal 1963. In onda ininterrottamente fino al 1989, nel 2005 è rinata a nuova vita e ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, ben al di là dei soli appassionati di fantascienza, tanto da essere considerata un elemento importante della cultura popolare del Regno Unito.

Ed è proprio per la sua importanza nella cultura britannica e per il fatto che l’inglese usato nella serie è quasi sempre chiaro e ben comprensibile che la visione degli episodi del “Doctor Who” può essere un esercizio divertente per accompagnare il lavoro fatto in classe durante i corsi di British Schools.

Ma ecco qualche dettaglio in più sulla storia: il personaggio principale, che si fa chiamare semplicemente The Doctor (Il dottore), è un Signore del Tempo, cioè un alieno del pianeta Gallifrey, che ha il potere di viaggiare nel tempo e nello spazio a bordo di un’astronave chiamata TARDIS (acronimo di “Time And Relative Dimension In Space” che in italiano suonerebbe come “Tempo e relativa dimensione nello spazio”). L’astronave ha la forma esterna di una cabina telefonica blu, di quelle usate dalla polizia britannica negli anni sessanta: questa cabine, oggi, non esistono più ma, grazie alla serie, sono ormai diventate un simbolo riconosciuto in tutto il mondo.

Con le sue infinite avventure, tra terribili minacce aliene o civiltà remote da soccorrere, la serie può davvero essere un momento per imparare divertendosi: sappiamo bene, infatti, quanto sia importante l’ascolto per abituare l’orecchio ai suoni della lingua, per scoprire e memorizzare parole nuove, per riconoscere e trovare nel parlato regole grammaticali e strutture sintattiche imparate durante il nostro percorso di studio.

Inoltre la serie, che ha accompagnato la società britannica per vari decenni, rispecchia i cambiamenti che quella società ha vissuto e la sua evoluzione nel tempo, anche per i personaggi e per i temi trattati.

Sul sito dedicato alla serie, troviamo le indicazioni su come e dove poter guardare vecchi e nuovi episodi. Con un consiglio: se usiamo i sottotitoli per accompagnare la visione, scegliamo quelli in inglese, perché ci aiuteranno non solo a ricordare meglio parole ed espressioni, ma anche ad associare l’inglese scritto alla sua pronuncia.

Se, tra un viaggio nel tempo e l’altro, vogliamo conoscere il nostro livello di inglese, possiamo fare il test gratuito di British Schools: 50 domande, 15 minuti e avremo la risposta. Se vogliamo, alla fine del test possiamo anche entrare in contatto con British Schools per avere informazioni sui corsi adatti al nostro livello.

Ascoltare podcast in inglese, per migliorare la comprensione orale e accrescere il vocabolario

Ascoltare podcast in inglese, per migliorare la comprensione orale e accrescere il vocabolario

Se siamo studenti di inglese, sappiamo che nella nostra vita quotidiana può accadere raramente di ascoltare un madrelingua parlare, al di fuori delle ore di lezione. Ma sappiamo anche che l’ascolto è una parte fondamentale del nostro percorso di apprendimento, perché ci permette di acquisire familiarità con i suoni dell’inglese e anche con il suo vocabolario.

podcast in lingua inglese possono essere un’ottima occasione, quindi, per migliorare la nostra comprensione orale, arricchire il nostro lessico di nuove parole e imparare qualcosa in più su argomenti che ci interessano, a partire proprio dalla lingua inglese.

I podcast hanno conosciuto negli ultimi anni una diffusione senza precedenti, accompagnata da un aumento della varietà e della qualità delle produzioni. Rispetto alla radio tradizionale, che è legata a un canale preciso e a un tempo definito, i podcast hanno il vantaggio che possono essere ascoltati in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. In viaggio in treno, in autobus o in macchina, a casa mentre si cucina o si fanno le pulizie… Ognuno di questi momenti, per lo studente, può diventare una perfetta occasione di apprendimento e approfondimento.

L’offerta è vastissima e i podcast sono di solito disponibili sulle piattaforme più conosciute: Apple Podcasts, Spotify, Deezer, Anchor.fm, Spreaker solo per nominarne alcune. Esistono poi diverse app gratuite per Android e iOS che consentono di abbonarsi ai podcast e ricevere i nuovi episodi direttamente sul proprio smartphone (come Pocket Casts, RadioPublic, PodBean e molte altre).

E per quel che riguarda i contenuti? Possiamo cominciare con podcast utili per approfondire direttamente la conoscenza dell’inglese, come alcune produzione della BBC. The English We Speak, per esempio, spiega il senso e l’uso di espressioni e parole correnti in puntate settimanali di circa tre minuti. Se invece vogliamo seguire l’attualità con servizi dedicati a chi impara l’inglese, possiamo ascoltare Learning English News Review, 10-12 minuti settimanali per essere aggiornato sulle notizie del momento. Per ripassare le regole studiate a lezione, c’è 6 Minutes Grammar, brevi approfondimenti per esplorare vari aspetti della grammatica.

Se invece preferiamo esplorare argomenti di nostro interesse, dalla tecnologia al giardinaggio, dalla cucina alla filosofia, dall’attualità al dibattito politico: ce ne sono davvero per tutti i gusti, basta fare ricerche tematiche sulla nostra piattaforma preferita per trovare contenuti adatti alle nostre esigenze.

Non solo: ascoltare podcast prodotti nei diversi paesi anglofoni può essere anche un modo per allenare il nostro orecchio a riconoscere accenti e provenienze, magari partendo da programmi e podcast di NPR (Stati Uniti) oppure curiosando tra gli show radiofonici proposti dall’australiana ABC.

Ascoltare podcast in inglese può quindi essere un modo divertente per approfondire con percorsi individuali le conoscenze che apprendiamo seguendo i corsi di British Schools.

Certificazioni di inglese: cosa sono e perché sono importanti

Certificazioni di inglese: cosa sono e perché sono importanti

Sappiamo bene che parlare inglese, oggi, è sempre più importante: cerchi una brillante carriera professionale? Vuoi aggiungere competenze al tuo percorso di studi? O magari non vedi l’ora di tornare a viaggiare in paesi lontani e poter comunicare con persone di altre culture?

A seconda di quello che stai cercando, per imparare e migliorare il tuo inglese, il primo passo è seguire corsi, studiare e sfruttare ogni occasione per parlare, leggere, ascoltare. In alcuni casi, però – in particolare per esigenze di studio e di lavoro – ci può servire qualcosa di più: una certificazione. Ma anche se non ne abbiamo bisogno per iscriverci all’università o per la carriera, prepararci per ottenere una certificazione può essere una motivazione in più per migliorare il nostro inglese e impegnarci a fondo nello studio.

 

Ma cos’è, esattamente, una certificazione di inglese?

Si tratta di un documento, rilasciato da istituti riconosciuti a livello internazionale in seguito al superamento di un esame, che indica il nostro livello di inglese. L’esame consiste in diverse prove in cui sono verificate la comprensione e l’espressione, sia orali che scritte. La valutazione finale può essere espressa in diversi punteggi, a seconda del tipo di certificazione.

Di certificazioni ne esistono infatti parecchie: la scelta della più adatta dipende soprattutto dalle tue esigenze. Per esempio, il TOEFL (Test of English as a Foreign Language) e lo IELTS (International Language Testing System) sono dei test multilivello generalmente richiesti da università dei paesi angolofoni (tra cui Regno Unito, Australia, Stati Uniti, Irlanda ma anche alcuni paesi europei) per gli studenti stranieri che volessero iscriversi. In alternativa esistono altre certificazioni, in particolare quelle rilasciate da Cambridge Assessment English, che sono le più conosciute e riconosciute al mondo: Cambridge Key (KET), Cambridge Preliminary PET), Cambridge First (FCE), Cambridge Advanced (CAE) e Cambridge Proficiency CPE). Anche queste certificazioni consentono l’iscrizione alle università e sono riconosciute da enti, università, aziende. e organizzazioni in tutto il mondo. Verifica prima di tutto il livello linguistico richiesto e la la certificazione migliore. Non dimenticare, inoltre, che molte università, in particolare le più rinomate, richiedono un punteggio minimo per i candidati. British School ti offre il servizio di consulenza per assisterti durante la fase di pianificazione del tuo viaggio!

Nel mondo del lavoro, alcune imprese possono richiedere una certificazione se l’inglese è la lingua ufficiale dell’azienda: possedere già un titolo adeguato in sede di colloquio non può che aumentare le tue possibilità di assunzione.

Per sapere quali sono le certificazioni richieste dalle aziende o dalle università che più ti interessano, puoi consultare i loro siti web. Per conoscere invece quali sono le certificazioni che il Gruppo British Schools permette di sostenere e conseguire, dai un’occhiata a questa pagina: c’è anche un formulario con cui puoi chiedere informazioni precise per il tuo caso.

Se poi sei curioso di sapere a che punto è il tuo inglese, fai il test gratuito di British Schools: 50 domande in 15 minuti e conoscerai il tuo livello!