Alla scoperta delle bizzarre unità di misura inglesi

Alla scoperta delle bizzarre unità di misura inglesi

Le isole e gli arcipelaghi, si sa, sono luoghi un po’ a parte, spesso sedi di tradizioni bizzarre e poco inclini ad abbandonarle a favore di novità provenienti dalla terraferma. Il Regno Unito da questo punto di vista non fa eccezione. Oggi vogliamo parlare di una delle caratteristiche che la distinguono da gran parte del mondo: le sue unità di misura.

Faremo quindi una panoramica delle unità di misura inglesi e più in generale di tutto il Regno Unito e racconteremo la loro storia, che deriva dal sistema di misura imperiale britannico.

 

Il sistema di misura imperiale britannico

Stranamente, il sistema di misura imperiale britannico ha una radice assai vicina a noi: le unità di misura romane. Mentre queste ultime sono state abbandonate in gran parte dell’ex territorio dominato da Roma a favore del sistema metrico decimale (nato in Francia), sono sopravvissute, modificate e mescolate con altre di origine anglosassone, in Gran Bretagna. Le peculiarità delle isole, come dicevamo. 

Il sistema imperiale britannico è rimasto in vigore in tutto il territorio dominato dalla corona fino al 1965, quando anche il Regno si è piegato all’adozione del sistema internazionale. Senza però abbandonare le vecchie tradizioni. Le unità di misura inglesi infatti affiancano quelle internazionali nelle confezioni dei prodotti e sono spesso pienamente impiegate, ad esempio, nei negozi di frutta e verdura. Inoltre, il sistema di misura imperiale britannico ha fatto da base al sistema consuetudinario statunitense, oggi pienamente in vigore negli USA.

 

Le unità di misura inglesi 

Lunghezza

Per prima cosa, scopriamo le principali unità di misura inglesi di lunghezza:

  • inch, pollice: corrisponde a 2,54 cm
  • hand, mano: corrisponde a 10,16 cm
  • span, spanna: corrisponde a 22,86 cm
  • foot, piede: corrisponde a 30,48 cm
  • yard, iarda: corrisponde a 3 piedi, ovvero 91,44 cm
  • statute mile, miglio terreste: corrisponde a 1,609,34 m

 

Superficie

  • square inches, pollici quadraticorrisponde a 645,16 mm2
  • square feet, piedi quadraticorrisponde a circa 0,09 m2
  • square yard, iarda quadrata: corrisponde a circa 0,83 m2
  • square miles, miglia quadrate: corrisponde a circa 2,59 km2
  • acre, acro: corrisponde a circa 4046,85 m2

 

Peso

  • ounce, oncia: corrisponde a circa 28,35 g
  • pound, libbra: corrisponde a circa 453,49 g

 

Capacità

  • pint, pinta: 568 ml
  • gallon, gallone: 4,546 l

 

La cultura e la lingua inglesi a portata di mano

Con oltre 70 sedi in tutta Italia e un variegato catalogo di corsi di inglese adatti a tutti i livelli e a tutte le esigenze, British Schools porta la cultura e la lingua inglesi vicino a te! Scopri tutte le nostre opzioni formative indirizzate ad adulti, ragazzi e bambini, o contattaci per maggiori informazioni. 

Verbi modali in inglese: quali sono e come funzionano

Verbi modali in inglese: quali sono e come funzionano

Per questa pagina del nostro blog andremo in esplorazione del mondo dei verbi, e in particolare di un’importante categoria: i verbi modali. 

Utilissimi e dei veri jolly per veicolare con semplicità significati complessi e sfumature linguistiche, i verbi modali in inglese rappresentano una tappa fondamentale del processo di apprendimento della lingua, che ti farà fare un significativo passo in avanti nella tua capacità di esprimerti.

 

Verbi modali in inglese: quali sono e come funzionano

I verbi modali inglesi vengono utilizzati per esprimere consigli, doveri, possibilità, capacità, supposizione, futuro, richiesta e via dicendo, e non hanno un significato autonomo ma si usano in combinazione con altri verbi. 

Sono 10, ovvero:

  • can
  • could
  • may
  • might
  • must
  • shall
  • should
  • ought to
  • will
  • would

 

Il bello è che il loro funzionamento è davvero semplice:

  • Frase affermativa: Soggetto + verbo modale + altro verbo senza il “to”. Ogni persona si coniuga allo stesso modo, non occorre aggiungere la “s” per la terza persona singolare. 
  • Frase negativa: Soggetto + verbo modale + not + altro verbo senza il “to”. Alcuni accettano una forma contratta, come ad esempio will not → won’t.
  • Frase interrogativa: Verbo modale + soggetto + altro verbo senza il “to”.

 

L’unica eccezione è ought to, che prevede l’impiego del “to”. Si tratta tuttavia di un verbo utilizzato soprattutto in ambito britannico

Vediamo ora più in dettaglio i singoli verbi modali inglesi.

 

Can, could, may, might

Can, could, may might vengono impiegati in un ampio ventaglio di circostanze e il loro esatto significato si comprende meglio dal contesto. Vengono usati per esprimere possibilità, capacità, probabilità, permesso. Could esprime possibilità, ma è impiegato anche come passato di can. 


Can I join you for dinner?
Posso unirmi a voi per cena?


Marta can speak English very well.
Marta sa parlare inglese molto bene.


Our team could win the game tomorrow.
La nostra squadra potrebbe vincere la partita domani. 


Are you hungry? I might eat!
Hai fame? Potrei mangiare!


May I finish earlier today? Otherwise I could miss my bus.
Posso finire prima oggi? Altrimenti potrei perdere l’autobus.

 

Must, shall, should, ought to

Trattasi di verbi modali che esprimono obbligo, probabilità o suggerimento. Ought to è un verbo modale inglese particolare, dato che è l’unico che impone l’utilizzo del “to”. Per quanto riguarda l’espressione del “dovere”, must e shall sono i verbi che lo esprimono con maggior forza, seguiti dal più blando ought to e infine da should, che esprime più che altro un suggerimento.

 

You must call me when you’re late or I’ll worry.
Devi chiamarmi quando sei in ritardo, altrimenti mi preoccupo.


Travellers shall arrive at the airport at least two hours before their flight.
I viaggiatori devono arrivare all’aeroporto almeno due ore prima del loro volo.


I ought to go now, or I won’t be home in time for my favourite TV show.
Devo andare ora, o non arriverò a casa in tempo per il mio programma TV preferito.


She shouldn’t accept a job she doesn’t like.
Non dovrebbe accettare un lavoro che non le piace.

 

Will e would

Will would sono verbi modali utilizzati per esprimere futuro, probabilità e richiesta. 


Will you and Giulia be home for christmas?
Tu e Giulia sarete a casa per Natale?


Would you like some tea?
Vorresti del té?


They will be at the wedding but won’t join the dinner.
Saranno al matrimonio ma non parteciperanno alla cena.


Would you please help me move this table?
Mi aiuteresti a spostare questo tavolo?

 

I verbi modali in inglese vengono impiegati anche per esprimere frasi al condizionale, ma è un discorso complesso che affronteremo in un altro blog post. 

Nel frattempo vuoi migliorare il tuo inglese? Cerca una delle nostre sedi vicino a te o informati sui nostri corsi!

Un buon proposito per il 2023: imparare l’inglese!

Un buon proposito per il 2023: imparare l’inglese!

Inizia un nuovo anno ed è tempo di buoni propositi. Un proposito che può aiutarti nella tua carriera, nei tuoi studi e persino nei tuoi hobby? Imparare l’inglese!
Scopri come imparare l’inglese in modo semplice, divertente e coinvolgente con i corsi British School.

 

Imparare l’inglese: una marcia in più al lavoro

Parlata da 1,5 miliardi di persone di cui solo 400 sono madrelingua, l’inglese è la lingua degli affari, del commercio, degli scambi internazionali in generale, ma anche dei manuali tecnici e dei macchinari in una miriade di ambiti. Una lingua indispensabile per fare carriera in moltissimi settori, specialmente all’interno di aziende che operano in diversi paesi. 

Le certificazioni di inglese utili per il lavoro sono diverse, e variano a seconda dei paesi. Quello che è sicuro è che la certificazione giusta ti permetterà di avere una marcia in più nel mondo del lavoro. 

 

L’inglese come lingua del sapere

Nel libro “Does science need a global language” lo studioso Scott L. Montgomery ha ipotizzato che in alcuni ambiti di studio oltre il 90% degli articoli scientifici pubblicati siano in inglese, al punto che quest’ultimo è ormai la lingua franca della ricerca scientifica. 

Dall’economia alla biologia, dalla sociologia all’ingegneria meccanica, imparare l’inglese è indispensabile per avere successo negli studi accademici. 

 

Let’s have fun! L’inglese per il divertimento e gli hobby

Serie TV, libri, film, musica, viaggi, e gli hobby più diversi: l’inglese può aprirti le porte a tutto un mondo di intrattenimento, divertimento e scoperta. In quanto lingua di nascita, tra gli altri, del rock&roll, dell’industria cinematografica, delle più importanti piattaforme di streaming al mondo e persino del calcio, può aiutarti a coltivare meglio le tue passioni!

 

Come imparare l’inglese con i corsi British School

Cerchi un modo adatto a te per imparare l’inglese? Puoi trovarlo nei corsi della sede British School più vicina a te! Con oltre 70 sedi in Italia, abbiamo una distribuzione capillare su tutto il territorio e offriamo un catalogo di corsi perfetti per ogni livello ed esigenza:

  • Kids: i corsi indirizzati ai più piccoli.
  • Teens: i corsi per ragazzi della scuola secondaria inferiore e superiore.
  •  Adults: corsi collettivi e individuali che offrono risultati certificati e la possibilità di utilizzare l’apprendimento misto, che si svolge sia in presenza che in modalità e-learning, per una grande versatilità e costi abbattuti. 
  • Corporate: i corsi tenuti da docenti specializzati in Business English.
  • Interactive: corsi su misura che offrono la massima flessibilità, e in cui l’utente è accompagnato da un piccolo team di professionisti, il Personal Tutor (un docente madrelingua) e il Customer Care Manager (che si occupa della pianificazione e del monitoraggio del corso secondo le esigenze dell’utente). 
  • For Schools: corsi per studenti e docenti di ogni ordine e grado. 

 

Vuoi sapere qual è il corso più adatto a te e cominciare da subito a imparare l’inglese? Contattaci

Un tè alle cinque: alle origini della famosa tradizione inglese

Un tè alle cinque: alle origini della famosa tradizione inglese

Abbiamo visto negli ultimi mesi come una lingua non sia fatta solamente di regole grammaticali e sintattiche, di lessico e modi di dire: una lingua è anche (e, forse, soprattutto) l’espressione di una cultura e di una storia che sono evolute nel tempo e che continuano a evolvere.

L’inglese, ovviamente, non sfugge a queste caratteristiche: quando pensiamo al Regno Unito, infatti, tra le prime cose che ci vengono in mente ci sono elementi culturali e storici: gli appassionati di musica forse pensano ai Beatles, i letterati a Shakespeare, gli amanti della compagnia e di un buon bicchiere magari ai pub, ma sicuramente a più di una persona verrà in mente la passione inglese per il tè e il rito del consumo pomeridiano che l’accompagna.

 

Cultura e tradizioni

Il tè, bevanda tradizionale cinese, era arrivato nel Regno Unito dal Portogallo: fu Caterina di Braganza, divenuta moglie di re Carlo II e regina d’Inghilterra, Scozia e Irlanda, a rendere il tè del pomeriggio un appuntamento quotidiano per i nobili dell’epoca. Con la sua dote, infatti, avrebbe portato preziose foglie di tè cinese e servizi in porcellana.

Anche se ci sono testimonianze anteriori di consumo di tè nel Regno Unito, è proprio grazie alle abitudini di Caterina di Braganza che il rito del tè al pomeriggio divenne una tradizione inglese, dapprima riservata ai nobili (il prezzo del tè, all’epoca, era altissimo) e man mano diffusasi anche tra le classi popolari.

Quando studiamo l’inglese, è importante imparare anche gli elementi culturali caratteristici: scoprire cultura e tradizioni, espressioni e abitudini del passato e del presente ci permette di avere una conoscenza più approfondita, proprio perché è attraverso questi elementi che possiamo entrare davvero in contatto con la ricchezza e la storia della lingua.

Nel caso del tè, per esempio, questo ci permette di esplorare anche divertenti ipotesi etimologiche: come riporta la BBC, per alcuni la parola inglese “tea” sarebbe nata come acronimo del portoghese “transporte de ervas aromatica” (trasporto di erbe aromatiche). Questa etimologia è sicuramente falsa, ma rappresenta comunque un aneddoto interessante sulla lingua e sulle tradizioni britanniche.

Se stiamo seguendo un corso di British Schools e abbiamo in previsione un soggiorno nel Regno Unito per approfondire il nostro studio, potremmo visitare una delle sale da tè che ancora oggi offrono questo appuntamento pomeridiano, nel solco di una tradizione secolare.

Se invece stiamo pensando di studiare l’inglese e avvicinarci alla cultura britannica, possiamo iniziare dal test gratuito di British Schools per conoscere il nostro livello e trovare il corso più vicino a noi adatto alle nostre esigenze.

Il pub: guida a uno dei luoghi simbolo del mondo britannico (e irlandese!)

Il pub: guida a uno dei luoghi simbolo del mondo britannico (e irlandese!)

Dal Puledro Impennato, ambientazione di una delle scene più importanti de Il Signore degli Anelli, a The World’s End, la meta finale dell’Odissea alcolica raccontata nell’omonimo film (La fine del mondo nella versione italiana), il pub è l’elemento centrale di un’infinità di scene, storie e persino film interi provenienti dal mondo britannico e irlandese. 

Luogo di divertimento e di socialità, ma anche approdo di un’umanità varia e non sempre raccomandabile, è un luogo che è imprescindibile esplorare se si vuole davvero conoscere la cultura dell’arcipelago. Scopriamolo insieme, con una pinta in mano!

 

Quanti pub esistono in UK e Irlanda?

Si stima esistano quasi 47.000 pub in Gran Bretagna e circa 7.200 in Irlanda. Un numero enorme, ma che incredibilmente sta diminuendo rispetto al passato, forse a causa degli elevati costi operativi o perché sono cambiate le abitudini in nome di uno stile di vita più attento alla salute. 

 

Storia del pub

La storia del pub, sorprendentemente, ha molto a che fare con la nostra. Il luogo di divertimento e bevute per eccellenza del mondo britannico e irlandese è infatti un discendente diretto delle antiche tabernae romane, nate per calmare la sete dei soldati in viaggio sulle strade dell’impero. Con il tempo, il loro nome si è trasformato nell’inglese tavern, e al posto dell’esotico vino è stata adottata la birra di produzione locale. 

Fu Enrico VII a cambiarne il nome in public house, da cui pub, nel XIV secolo. Un secolo dopo, i pub erano quasi 20.000 solo in Inghilterra e Galles, praticamente uno ogni 200 abitanti! 

 

Pub irlandese e pub inglese: ci sono delle differenze?

Anche se gli avventori più accaniti dei due diversi schieramenti giurano che ci sono delle differenze sostanziali, la realtà è che i pub irlandesi e quelli inglesi sono molto simili, sia dal punto di vista degli arredi (ricchi di mobili in legno, lampade dalle luci soffuse e cimeli che ricordano celebri alcolici o squadre di calcio) che delle bevande servite o degli intrattenimenti proposti, dalle dirette calcistiche alle freccette. 

È però vero che, in media, si distinguono per alcune caratteristiche:

  • In Irlanda, i pub sono più spesso di tipo “indipendente”, vale a dire che sono di proprietà di uno o più “osti”. In UK tendono ad essere più diffusi i pub che fanno capo a una catena o a un birrificio. 
  • Per questa ragione, mentre in UK i nomi dei pub fanno in genere riferimento a un luogo, alla monarchia o a un animale, in Irlanda portano più spesso il nome del proprietario o del fondatore. 
  • Più spesso che in UK, in molti pub irlandesi l’unica musica che si ascolta è quella cantata e suonata dagli avventori stessi.
  • Mentre moltissimi pub inglesi e britannici in generale servono anche alcuni piatti, in Irlanda è più frequente che servano solo alcolici e si possa portare cibo acquistato da fuori. 

 

Piccolo glossario del pub

Vediamo ora qualche termine imprescindibile se vuoi immergerti appieno nella cultura del pub e aggiungere qualche parola al tuo vocabolario:

  • Ale: birra
  • Pint: pinta
  • Spirits: superalcolici
  • Inn: un pub che offre anche delle stanze per dormire
  • Darts: freccette, gioco da pub per eccellenza
  • Bartender: barista
  • Gastropub: un pub che ha un’offerta gastronomica ricercata.

 

Cerchi un corso che ti permetta di immergerti appieno nella cultura britannica, e di imparare l’inglese in modo divertente e coinvolgente? Scopri la nostra offerta di corsi di inglese per ogni livello.

Inglese americano e inglese britannico: 5 differenze da conoscere

Inglese americano e inglese britannico: 5 differenze da conoscere

Oggi qui su British Schools partiamo per un viaggio tra le due sponde dell’Atlantico, scoprendo le 5 più importanti differenze tra inglese americano e inglese britannico

 

Ortografia

Cominciamo con le differenze nel modo in cui alcune parole si scrivono. Non possiamo qui elencarle tutte, ma ecco alcuni degli esempi principali e che è bene ricordarsi:

 

Inglese britannicoInglese americano
CancelledCanceled
JewellerJeweler
FulfilFulfill
SkilfulSkillfull
CatalogueCatalog
OrganiseOrganize
DefenceDefense
LicenceLicense
ColourColor
BehaviourBehavior
TyreTire
BurntBurned
DreamtDreamed

 

Terminologia

Com’è facile comprendere, le migliaia di chilometri che dividono la Gran Bretagna e il continente nordamericano hanno aperto delle differenze nella lingua anche dal punto di vista terminologico. 

 

Anche in questo caso, elenchiamo gli esempi che è più importante conoscere:

Inglese britannicoInglese americano
holidayvacation
flatapartment
universitycollege
chipsFrench fries
biscuitcookie
chemistdrugstore
shopstore
footballsoccer
lorrytruck

 

Nomi collettivi

Tra le differenze che dividono inglese britannico e inglese americano c’è anche l’uso dei nomi collettivi. Mentre nell’inglese statunitense e canadese questi sono sempre singolari, nell’inglese britannico possono essere singolari o plurali, anche se la forma plurale è quella più comunemente usata. 

Facciamo un paio di esempi:

Inglese britannico: 

The team have won the match

The band are really good

My family live in Italy

Inglese americano:

The team has won the match

The band is really good

My family lives in Italy

 

Need e shall

La prossima differenza riguarda l’uso di due verbi ausiliari. Cominciamo con il verbo need. Nella sua forma negativa contratta needn’t, non viene quasi mai utilizzato nell’inglese americano, mentre è comune in quello britannico. In USA e Canada si preferisce la forma estesa do not need, seguita da to

Esempio:

Inglese britannico

You needn’t leave home so early

Inglese americano

You do not need to leave home so early

 

Per quanto riguarda il verbo shall, mentre quest’ultimo è raramente usato in inglese americano perché considerato troppo formale (viene sostituito da should will), è molto più comune in inglese britannico. 

Esempio:

Inglese britannico

Shall I go home?

Inglese americano

Should I go home?

 

Past simple present perfect

Inglese americano e britannico si differenziano anche per quanto riguarda la scelta di declinare un verbo al past simple o al present perfect. Mentre nell’inglese britannico quest’ultimo viene impiegato ogni volta che si descrive un’azione terminata da poco e comunque ancora rilevante nel presente, in quello americano spesso si predilige il passato semplice, specialmente se sono presenti gli avverbi yet, just, already.

Esempio:

Inglese britannico

Has your mother already come home?

Yes, she has just arrived.

Inglese americano

Did your mother already come home?

Yes, she just arrived.

 

Inglese britannico e americano non sono poi così diversi

Come ormai ti sarà chiaro, nonostante l’oceano che li divide, l’inglese britannico e quello americano non sono poi così diversi. Insomma, imparare l’inglese britannico ti apre le porte non solo della Gran Bretagna, ma anche degli Stati Uniti e di qualunque altro paese anglofono. 

10 modi di dire inglesi collegati al tempo meteorologico

10 modi di dire inglesi collegati al tempo meteorologico

Le espressioni e i modi di dire dicono moltissimo di una cultura, e l’inglese ne ha davvero moltissimi. Alcuni sono piuttosto simili ai nostri e derivano da una comune cultura europea, mentre altri sono totalmente diversi. 

È particolarmente divertente, a nostro avviso, studiare l’inglese scoprendo i tantissimi modi di dire inglesi sul meteo e le sue diverse manifestazioni. Vediamone 10 tra i più rappresentativi e utilizzati.

 

10 modi di dire inglesi collegati al meteo
 

To take a rain check

Questa espressione di difficile comprensione per chi è di madrelingua italiana significa semplicemente rimandare qualcosa, posporlo a un’altra occasione. Hai un appuntamento con un amica ma sei bloccata al lavoro? Let’s take a rain check!

 

Come rain or come shine

Tra i moltissimi modi di dire in inglese sul meteo non potevamo non includere questo, che significa “in qualunque condizione”. Simile al nostro “costi quel che costi”, ma con protagoniste le variazioni climatiche!

 

A storm in a teacup

In questo caso, l’espressione ha lo stesso significato del nostro “una tempesta in un bicchiere”, ma per gli inglesi non poteva non trattarsi di una tazza da tè!

 

Head in the clouds

Avere la testa tra le nuvole per gli anglofoni non significa essere distratti, come in italiano, ma bensì essere troppo ottimisti. Un modo di dire che può decisamente confonderci.

To be at cloud nine

Ecco un altro modo di dire inglese che ha come protagoniste le nuvole. In questo caso significa essere felicissimi, al settimo cielo come diremmo noi.

 

To be a breeze

Questa espressione significa essere facile, non richiedere particolari sforzi. Noi diciamo facile come bere un bicchier d’acqua.

 

Lightning fast

Veloce come un fulmine è un modo di dire che si utilizza anche alle nostre latitudini.

 

To steal someone else’s thunder

Espressione che evoca di certo scene mitologiche di divinità possenti e con manie di protagonismo, “rubare il tuono di qualcun altro” significa rubargli la scena, fare qualcosa al suo posto e prendersi tutti gli applausi. 

 

To rain at someone else’s parade

Quando qualcuno “piove alla tua parata” significa che ti ha rovinato la festa, ha distrutto un tuo momento di felicità e orgoglio.

 

To throw caution to the wind

L’ultima espressione della nostra lista significa letteralmente “gettare al vento la prudenza” e ovviamente si riferisce al fare qualcosa di folle e avventato.

 

Vuoi scoprire di più sulla lingua e la cultura del mondo britannico? Continua a leggere il nostro magazine o vieni a conoscere i nostri insegnanti esperti nella sede British Schools più vicina a te!

Cartoni animati in inglese: i 5 più imperdibili

Cartoni animati in inglese: i 5 più imperdibili

Imparare divertendosi non è una semplice espressione, ma una vera e propria filosofia di insegnamento per noi di British Schools. D’altra parte, lo dicono molti studi: il divertimento è importantissimo per migliorare le abilità cognitive e di conseguenza la nostra capacità di imparare.

Per questo, oggi vogliamo parlare dei 5 migliori cartoni animati in inglese per bambini e non solo, per aiutare grandi e piccini a familiarizzare con la lingua con l’aiuto di risate, colori e leggerezza. 

 

I 5 migliori cartoni animati da guardare in inglese

Vera e il regno dell’arcobaleno

Questa produzione canadese è disponibile su Netflix con 29 episodi pieni di fantasia e tenerezza. La protagonista, Vera, è una bambina con i capelli blu che in compagnia del suo migliore amico, il gatto Bartleby, e grazie ai poteri di un albero magico cerca di aiutare le creature del Regno Arcobaleno. 

Vera e il regno dell’arcobaleno è disponibile su Netflix in inglese, con o senza i sottotitoli, e in italiano.

 

Monsters & Co. la serie – Lavori in corso!

Disponibile su Disney +, la serie è un sequel del famosissimo film del 2001 Monsters & Co. In effetti, comincia proprio il giorno dopo la conclusione del film, nel quale un mondo di mostri che si affida alla paura degli esseri umani per produrre energia scopre che può ottenerne ancora di più dalle risate. 

La serie si occupa quindi della nuova fase di “riconversione energetica” dell’azienda Monsters & Co, con un’infinità di gag, personaggi divertentissimi e doppiatori d’eccezione come Billy Crystal, John Goodman e Henry Winkler (il mitico Fonzie di Happy days). Anche in questo caso, il cartone animato è disponibile in inglese con sottotitoli o meno, e anche in italiano.

 

Peppa Pig

La famosissima maialina è disponibile su Rai Play con 15 episodi in inglese ideali per i più piccini. Con le sue avventure, Peppa insegna valori come l’amicizia, il rispetto, l’amore per la famiglia, in una quotidianità allo stesso tempo fantastica e in cui i più piccoli possono immedesimarsi.  

 

SpongeBob SquarePants

Torniamo su Netflix per un cartone animato che non ha bisogno di presentazioni: la fortunatissima spugna marina creata dal disegnatore Stephen Hillenburg è in onda dal 1999, e da allora guadagna fan di tutte le età, incantati dalle sue buffe avventure nella città di Bikini Bottom. 

 

Leo the truck

Questo cartone animato disponibile in inglese sul canale YouTube KidsFirstTV farà la gioia di tutti quei bambini e bambine che amano giocare con le macchinine, i camion, le ruspe, i robot e tutti gli altri mezzi meccanici. 

 

Imparare l’inglese con i cartoni animati è certamente divertente, ma è molto più efficace nell’ambito di un programma di apprendimento strutturato e pensato apposta per i più piccoli. Scopri i nostri corsi!

Back to school: tornano i corsi di inglese annuali di British Schools

Back to school: tornano i corsi di inglese annuali di British Schools

Arriva l’autunno ed è giunto il momento di dedicarsi a nuovi progetti, come quello di imparare o di migliorare l’inglese. British Schools offre una scelta completa di corsi di inglese per bambini, ragazzi e adulti per un apprendimento divertente, coinvolgente ed efficace. 

 

I nostri corsi per bambini e ragazzi

L’inglese è una finestra sul mondo e una conoscenza fondamentale per farsi strada negli studi e nel mondo del lavoro, e studiarlo da bambini è molto più semplice che farlo da adulti. I nostri corsi per bambini e ragazzi sono tenuti da insegnanti madrelingua che utilizzano un metodo didattico che abbiamo elaborato in oltre 70 anni di attività, e che è basato su lezioni divertenti e interattive. 

Sono suddivisi in due fasce d’età:

  • Bambini dai 4 ai 12 anni – Perché non è mai troppo presto per imparare divertendosi.
  • Ragazzi dai 13 ai 19 anni – Un programma di apprendimento ideale per incrementare le conoscenze dei ragazzi e delle ragazze, stimolandoli con lezioni su temi capaci di interessarli e coinvolgerli. Inoltre i ragazzi e le ragazze in possesso della Carta dello studente possono approfittare del 10% di sconto. 

Bambini e ragazzi impareranno l’inglese in un ambiente stimolante, e potranno prepararsi a conseguire una certificazione che li aiuterà nella loro carriera scolastica o accademica. 

 

I corsi di inglese per adulti

Per chi ha voglia di imparare, la scuola non finisce mai. I nostri corsi annuali di inglese per adulti ti permettono di migliorare il tuo profilo lavorativo e le tue opportunità di carriera, fornendoti insegnamenti utili per il mondo del lavoro e per ottenere le certificazioni più importanti in ambito internazionale.

Grazie a insegnanti madrelingua qualificati, imparerai rapidamente la grammatica, il parlato, l’ortografia e la terminologia più utile nel mondo del lavoro. Con ben 70 scuole in tutta Italia, potrai facilmente trovare una sede British Schools nelle tue vicinanze e un corso adatto alle tue esigenze di orario e frequenza. 

 

È il momento di imparare l’inglese

L’inglese è la lingua più parlata al mondo e il principale strumento di comunicazione utilizzato a livello internazionale da scuole, università, istituzioni e aziende. Saperlo utilizzare con fluidità è un obiettivo che oggi puoi raggiungere in modo rapido, efficace e interattivo con corsi sviluppati da una delle scuole di lingue da più tempo in attività nel panorama italiano. Are you ready to learn? 

Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?

Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?

Anche se è incalzato da vicino dal mandarino, l’inglese rimane ancora oggi la lingua più parlata al mondo sommando persone madrelingua e soprattutto non madrelingua. Con ben 1,5 miliardi di persone che parlano inglese, ma solo 400 milioni che lo parlano come prima lingua, è la lingua di gran lunga più utilizzata negli scambi internazionali. 

Ma come ha fatto una lingua che fino a 500 anni fa era parlata solo da pochi milioni di persone che abitavano un arcipelago al largo del Nord Europa a diventare uno strumento di comunicazione globale? La risposta è nella storia. 

 

Il colonialismo: il trampolino di lancio della lingua inglese

Partiti su navi cariche di armi alla ricerca di nuove rotte commerciali, materie prime e schiavi, gli inglesi fondarono un impero immenso. Nel corso di quasi quattro secoli, i possedimenti coloniali dell’Impero Britannico inclusero territori che andavano dai più remoti arcipelaghi del Pacifico fino alle propaggini più settentrionali del Canada, attraversando l’Africa da Nord a Sud, punteggiando il Mediterraneo e, naturalmente, inglobando anche buona parte dell’Asia meridionale.

L’inglese divenne così forzatamente la lingua dell’amministrazione, della politica e dei commerci di una moltitudine di popoli ai quattro angoli del globo, in quello che era noto come l’impero su cui il sole non tramonta mai. 

Ma tra le colonie inglesi ce n’era una destinata a condurre una vittoriosa ribellione e a strappare alla madrepatria il ruolo di principale ambasciatrice della lingua inglese nel mondo. Parliamo degli Stati Uniti.

 

L’ascesa degli Stati Uniti 

Anche se i celebri padri pellegrini fondatori di una delle primissime colonie su territorio americano provenivano da Plymouth, in Inghilterra, la realtà è che quando gli Stati Uniti si separarono dalla corona inglese e conquistarono l’indipendenza erano molte le lingue parlate sul loro territorio. Oltre alle lingue dei nativi, c’erano lo spagnolo, il francese, il tedesco, l’olandese e molte altre. 

Il nuovo paese, però, aveva bisogno di unità linguistica, e si decise così di optare per la lingua parlata dalla maggioranza a discapito di tutte le altre. Per riuscire nell’impresa di costruire un paese anglofono, molti stati della federazione americana arrivarono addirittura a proibire di insegnare altre lingue, persino in ambito domestico. 

Fu così che quando l’impero britannico piano piano si dissolse, grazie a un altro immenso e potente paese la lingua inglese continuò ad essere appresa e parlata ovunque nel mondo: nelle istituzioni internazionali, nelle grandi università, nel mondo della finanza, in quello della musica e via dicendo. 

Grazie all’influenza della cultura nordamericana, l’inglese continua ad essere la lingua franca più usata per superare le barriere nazionali, che sia per fare affari, fare ricerca o andare in vacanza in un altro paese.

 

In futuro l’inglese sarà ancora la lingua più parlata al mondo?

Chi può dirlo! Di certo, continuerà ancora ad esserlo per molto tempo, come dimostrano le centinaia di migliaia di scuole e corsi di inglese che esistono nel mondo, in cui persone native delle lingue più disparate imparano a usarlo per lavorare, studiare, viaggiare o comprendere i testi delle loro canzoni preferite.

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