Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?

Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?

Anche se è incalzato da vicino dal mandarino, l’inglese rimane ancora oggi la lingua più parlata al mondo sommando persone madrelingua e soprattutto non madrelingua. Con ben 1,5 miliardi di persone che parlano inglese, ma solo 400 milioni che lo parlano come prima lingua, è la lingua di gran lunga più utilizzata negli scambi internazionali. 

Ma come ha fatto una lingua che fino a 500 anni fa era parlata solo da pochi milioni di persone che abitavano un arcipelago al largo del Nord Europa a diventare uno strumento di comunicazione globale? La risposta è nella storia. 

 

Il colonialismo: il trampolino di lancio della lingua inglese

Partiti su navi cariche di armi alla ricerca di nuove rotte commerciali, materie prime e schiavi, gli inglesi fondarono un impero immenso. Nel corso di quasi quattro secoli, i possedimenti coloniali dell’Impero Britannico inclusero territori che andavano dai più remoti arcipelaghi del Pacifico fino alle propaggini più settentrionali del Canada, attraversando l’Africa da Nord a Sud, punteggiando il Mediterraneo e, naturalmente, inglobando anche buona parte dell’Asia meridionale.

L’inglese divenne così forzatamente la lingua dell’amministrazione, della politica e dei commerci di una moltitudine di popoli ai quattro angoli del globo, in quello che era noto come l’impero su cui il sole non tramonta mai. 

Ma tra le colonie inglesi ce n’era una destinata a condurre una vittoriosa ribellione e a strappare alla madrepatria il ruolo di principale ambasciatrice della lingua inglese nel mondo. Parliamo degli Stati Uniti.

 

L’ascesa degli Stati Uniti 

Anche se i celebri padri pellegrini fondatori di una delle primissime colonie su territorio americano provenivano da Plymouth, in Inghilterra, la realtà è che quando gli Stati Uniti si separarono dalla corona inglese e conquistarono l’indipendenza erano molte le lingue parlate sul loro territorio. Oltre alle lingue dei nativi, c’erano lo spagnolo, il francese, il tedesco, l’olandese e molte altre. 

Il nuovo paese, però, aveva bisogno di unità linguistica, e si decise così di optare per la lingua parlata dalla maggioranza a discapito di tutte le altre. Per riuscire nell’impresa di costruire un paese anglofono, molti stati della federazione americana arrivarono addirittura a proibire di insegnare altre lingue, persino in ambito domestico. 

Fu così che quando l’impero britannico piano piano si dissolse, grazie a un altro immenso e potente paese la lingua inglese continuò ad essere appresa e parlata ovunque nel mondo: nelle istituzioni internazionali, nelle grandi università, nel mondo della finanza, in quello della musica e via dicendo. 

Grazie all’influenza della cultura nordamericana, l’inglese continua ad essere la lingua franca più usata per superare le barriere nazionali, che sia per fare affari, fare ricerca o andare in vacanza in un altro paese.

 

In futuro l’inglese sarà ancora la lingua più parlata al mondo?

Chi può dirlo! Di certo, continuerà ancora ad esserlo per molto tempo, come dimostrano le centinaia di migliaia di scuole e corsi di inglese che esistono nel mondo, in cui persone native delle lingue più disparate imparano a usarlo per lavorare, studiare, viaggiare o comprendere i testi delle loro canzoni preferite.

Vuoi apprendere l’inglese da zero o migliorare il tuo livello? Con British Schools hai un’offerta completa di corsi adatti ad ogni esigenza. Contattaci per saperne di più!

Breve guida ai convenevoli in inglese: saluti, presentazioni, ringraziamenti

Breve guida ai convenevoli in inglese: saluti, presentazioni, ringraziamenti

Devi incontrare dei colleghi della sede londinese e non sei sicuro di come dovrai salutarli? Vuoi presentarti a un potenziale datore di lavoro in modo impeccabile? O sentirti a tuo agio in un gruppo di nuovi amici internazionali?
Ecco una breve guida ai convenevoli in inglese che ti aiuterà a districarti sia nelle situazioni informali che in quelle più formali. 

 

I saluti in inglese

Possiamo dividere i saluti in inglese in espressioni formali e informali. Vediamole separatamente per evitare confusione.

 

Formali

Se ti trovi in un contesto formale, ad esempio in ambito lavorativo o accademico, i saluti più adatti saranno “good morning” (buongiorno), “good afternoon” (buon pomeriggio) e “good evening” (buona sera), a cui puoi aggiungere l’espressione di cortesia “how do you do?”, corrispondente all’incirca al nostro “come va” ma più formale. “Goodbye” (addio) o “good night” (buonanotte) sono infine i termini più utilizzati quando ci si separa. 

I saluti possono essere accompagnati da una stretta di mano, che però la pandemia ha fatto diventare un gesto meno comune. 

 

Informali

Incontri degli amici per un concerto o un film? “Hello” e “hi”sono i saluti decisamente più utilizzati in ambito informale, spesso accompagnati da “how are you?” o “how is it going?” (come va). Al momento di andartene, puoi dire semplicemente “bye!”. 

 

Come presentarsi in inglese

Vediamo ora invece come presentarsi in inglese nel modo corretto, un know how indispensabile per fare una buona impressione, specialmente in contesti come i colloqui di lavoro.

 

Formale 

Ecco qualche frase utile per presentarti in inglese in un contesto formale:

I’d like to introduce my self (vorrei presentarmi)

My name is…. and I’m a/I work as… (mi chiamo….e sono un/lavoro presso…)

Pleased to meet you (è un piacere conoscerla/conoscervi)

Anche in questo caso, la stretta di mano era un gesto molto diffuso, un po’ meno usato dallo scoppio della pandemia. 

 

Informale

Vediamo ora le frasi più utili per presentarti in un ambito informale, ad esempio a una festa, a un concerto o al pub.

I don’t think we’ve met (non credo che ci siamo ancora presentati)

My name is…., but you can call me… (mi chiamo…ma puoi chiamarmi…. – in caso tu abbia un soprannome o un diminutivo)

Nice to meet you (piacere di conoscerti)

 

Come ringraziare in inglese

Ringraziare è un principio basilare ma importantissimo, in ogni ambito, dall’amicizia al lavoro. Ecco alcune frasi che possono aiutarti a trovare il ringraziamento più adatto in ogni circostanza. 

Thank you for giving me the opportunity to… (la/vi/ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di…)

Thank you for inviting me to your party  (grazie per avermi invitato alla tua festa)

Thank you for being here, it’s so nice to see you  (grazie per essere qui, è così bello vederti)

Thank you for joining this meeting  (grazie per aver partecipato a questa riunione)

Thank you for calling (grazie per aver telefonato)

Thank you for clarifying the issue (grazie per aver chiarito la questione)

 

Vuoi imparare l’inglese in modo interattivo, coinvolgente e adatto al tuo livello? Scopri i nostri moltissimi corsi e le nostre diverse formule di studio.

Quanto tempo serve per imparare l’inglese?

Quanto tempo serve per imparare l’inglese?

Anche se la quadrilogia Matrix descrive una realtà terrificante, ammettiamolo: tutti abbiamo prima o poi desiderato di poter imparare una nuova competenza in pochi minuti proprio come i protagonisti del film. Lingue incluse. 

Per imparare qualunque cosa, però, occorrono studio e pratica, e non è affatto detto che sia un male. Studiare l’inglese, ad esempio, può essere divertente e andare ben oltre i classici esercizi grammaticali, coinvolgendo libriserie TV e persino podcast

Qualunque sia il metodo che utilizziamo, però, occorrerà tempo. Dunque quanto tempo serve per imparare l’inglese? Precisiamo meglio: quanto tempo ci vuole per imparare l’inglese da zero fino a raggiungere un livello utile, ad esempio, nel lavoro?

 

Quanto tempo serve per imparare l’inglese?

La risposta alla domanda “quanto tempo ci vuole per imparare l’inglese” non può chiaramente essere netta e precisa. La realtà è che il tempo che ciascuno di noi impiega per imparare una lingua straniera dipende da diversi fattori, come vedremo in seguito. 

Tuttavia, possiamo abbozzare una stima: per imparare l’inglese occorrono circa 600 ore di studio, tra corsi e studio individuale. Cifra che però vale solo per chi parla una lingua vicina, dal punto di vista grammaticale, all’inglese, come l’italiano. A una persona che parla arabo occorrerà più tempo. 

 

Gli elementi che influenzano il tempo di apprendimento di una lingua

Imparare una lingua, inglese incluso, può richiedere più o meno tempo a seconda di diversi fattori:

  • Se conosci già altre lingue straniere. È infatti ben noto alla scienza che essere bilingui rende il cervello più agile e più capace di adattarsi all’apprendimento di una nuova lingua. 
  • Se ti immergi completamente in una nuova lingua. più sarai circondato dalla lingua che studi e più in fretta imparerai. Ma attenzione, questo non significa che devi trasferirti a Londra per imparare l’inglese, potresti ottenere una simile “immersione” grazie a un corso interattivo, e alla fruizione di media – dalla TV ai già citati podcast – rigorosamente in lingua. 
  • Se la tua lingua madre è vicina a quella che vuoi imparare. Nel nostro caso, l’inglese e l’italiano sono lingue imparentate e non troppo distanti tra loro, anche se appartengono a due gruppi linguistici diversi (quello delle lingue romanze il nostro, e quello delle lingue germaniche per l’inglese). 
  • Se hai una forte motivazione. Non dimentichiamo che il motivo che ti spinge a studiare una nuova lingua avrà un peso nel risultato che otterrai. Se lo studio ti interessa, ti appassiona – ancora, se ti diverte – imparerai più in fretta e meglio. 

 

Insomma, studiare in modo regolare e possibilmente intenso, ma farlo con il giusto approccio è ciò che offre realmente dei risultati e che ti farà imparare l’inglese più rapidamente. 

Reading time! Perché è importante leggere libri in inglese

Reading time! Perché è importante leggere libri in inglese

Sappiamo quanto sia importante trovare occasioni per migliorare il nostro inglese nella vita di tutti i giorni: la pratica è fondamentale per consolidare le conoscenze che impariamo seguendo i corsi di British Schools. Se poi riusciamo a farlo divertendoci, giocando o coltivando le nostre passioni, non ci accorgeremo nemmeno che stiamo studiando!

Uno dei modi migliori è certamente la lettura: leggere libri in inglese non ci permette solo di allargare il nostro vocabolario. È fondamentale anche per riconoscere e vedere applicate le regole grammaticali e sintattiche in un testo più lungo e strutturato di quelli che possiamo vedere quando facciamo esercizi di grammatica. La lettura ci permette inoltre di acquisire maggiore familiarità con la corretta grafia dell’inglese, contribuendo a strutturare e fissare ciò che abbiamo imparato. 

Il tipo di testi che possiamo scegliere dipende molto dal nostro livello: dai libri per bambini alle creazioni di autori sperimentali possiamo davvero trovare e provare di tutto, aumentando la difficoltà man mano che il nostro inglese migliora. 

Se abbiamo appena iniziato il nostro percorso di studio, possiamo cercare libri con frasi semplici che anche i bambini madrelingua usano per prendere dimestichezza con le parole e le strutture della lingua. Quando abbiamo raggiunto un livello intermedio, aumenterà anche la complessità del testo: in moltissimi, negli ultimi anni, si sono dedicati alla lettura della saga di Harry Potter in inglese, unendo così all’avventura e alla magia un pizzico di lavoro sulla lingua, che diventa più complessa man mano che i volumi si susseguono. 

Stiamo parlando di narrativa, ma anche la saggistica può essere un ottimo esercizio, soprattutto se scegliamo un argomento che ci è almeno un po’ familiare: il lessico sarà più semplice da capire e la lettura sarà più spedita. 

Mentre leggiamo è importante avere accanto a noi un vocabolario: possiamo così cercare le parole che non conosciamo e annotarle. In questo modo sarà più facile ricordarle in futuro. La tecnologia può venire in nostro aiuto: se leggiamo su un lettore di ebook, infatti, il vocabolario è di solito presente sul dispositivo e basterà toccare la parola per trovare il suo significato (se il vocabolario è monolingue, ancora meglio!). 

Esistono anche gli audiolibri ma, come i podcast, ci permettono di svolgere un esercizio diverso, legato all’ascolto. L’importanza della lettura risiede proprio nel vedere il testo: parole, espressioni e regole applicate. 

Gli insegnanti di British Schools, tutti madrelingua, sapranno orientarvi verso letture adatte al vostro livello, ma se volete sapere a che punto è la vostra conoscenza dell’inglese, potete provare il test gratuito sul nostro sito per avere una risposta in quindici minuti. 

Auguri e… Christmas Carols!

Auguri e… Christmas Carols!

“Jingle bells, jingle bells, jingle all the way…”: quante volte abbiamo sentito e quante volte abbiamo cantato o fischiettato questa canzone natalizia? Forse abbiamo anche pensato che facesse parte della tradizione britannica… Invece si tratta di una composizione americana, firmata da James Lord Pierpont che l’ha scritta nel 1857 e, per aggiungere una curiosità, è stata la prima canzone a essere trasmessa dallo spazio, nel dicembre 1965, dai due astronauti a bordo della navicella Gemini 6.

La tradizione britannica di canzoni di Natale forse non ha raggiunto il successo globale di Jingle bells, ma ha radici ben più lontane nel tempo e, soprattutto, legate alle varie aree geografiche del Regno Unito.

Abbiamo visto che tanti sono i modi per approfondire lo studio dell’inglese e, certo, la musica e le canzoni possono essere tra i più divertenti e utili. I canti natalizi tradizionali, inoltre, ci permettono di conoscere più in profondità la cultura britannica e gli elementi che, per secoli, ne sono stati costitutivi.

La tradizione delle Christmas Carols, infatti, nasce già nel Medioevo: mentre oggi la parola “carol” si riferisce a canzoni legate al Natale, all’origine il verbo “to carole” significava danzare. Già nel tardo Medioevo, questi canti erano legati ai temi della natività ed erano parte di rappresentazioni teatrali e funzioni religiose. Molti nascevano sull’aria di melodie popolari (o addirittura di canzoni conviviali, che accompagnavano le bevute).

La cosa forse più sorprendente è che ogni villaggio poteva avere la sua canzone. All’origine, queste carols erano associate con gli strati più poveri e analfabeti della popolazione: non erano tanto suonate e cantate da cori e maestri, quanto piuttosto da lavoratori, da artigiani che hanno creato musica meravigliosa. Nel corso dei secoli, centinaia di canti sono andati persi, mentre altri sono state preservati, anche grazie a un paziente lavoro di registrazione. In alcune comunità, la tradizione è ancora molto viva.

Un lungo articolo della BBC ricostruisce questa usanza e offre la possibilità di ascoltare alcune di queste canzoni, provenienti da diverse regioni del Regno Unito.

 

In questo periodo di vacanze, ascoltare questa musica tradizionale può essere un momento importante e piacevole per continuare ad allenare l’orecchio all’inglese, per imparare parole nuove e anche per conoscere una parte della storia britannica forse non molto nota all’estero.

In attesa di ritrovarci con i nostri corsi, British Schools presenta a tutti voi i suoi migliori auguri di buone feste!

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non è un mistero che la tradizione gastronomica britannica non sia altrettanto rinomata che quella italiana ma è innegabile che offra molto di più che il solo e conosciutissimo fish & chips, un piatto di street food che combina pesce fritto e patatine. Se poi allarghiamo lo sguardo ad altri paesi anglofoni, le ricette e i piatti tradizionali si moltiplicano e offrono una varietà ancora più grande.

Abbiamo visto che ci sono molte attività che possono aiutarci ad approfondire e mettere in gioco ciò che impariamo con i corsi di British Schools, dall’ascoltare podcast in lingua inglese al guardare serie TV… perché quindi non usare anche la cucina come una possibilità concreta per apprendere?

Per esempio, se stiamo per metterci ai fornelli possiamo cercare la ricetta che abbiamo in mente in inglese invece che in italiano. Un piccolo cambiamento, certo, ma che ci aiuterà a portare un po’ di più l’inglese nel nostro quotidiano; potremo così imparare i nomi degli ingredienti, i riferimenti delle unità di misura e anche tutto il vocabolario necessario per spiegare i procedimenti di preparazione.

Cucinare con l’inglese ci può servire per ampliare il nostro lessico, scoprendo e memorizzando nuovi sostantivi e nuovi verbi, e potrebbe esserci molto utile se abbiamo in programma un soggiorno all’estero, per studio, lavoro o semplicemente per una vacanza: non solo per capire quali solo gli ingredienti dei piatti proposti da un menu, ma anche per cavarcela senza problemi tra negozi e mercati quando andiamo a fare la spesa.

I nomi degli alimenti (e anche i procedimenti per cucinarli) fanno parte di un bagaglio quotidiano di conoscenze molto importante per sentirsi a proprio agio all’interno di una lingua straniera: dopotutto, mangiamo tutti i giorni!

Non solo: consultare ricettari in inglese – che si tratti di un libro o di un sito internet – ci permette di confrontarci con altre tradizioni culturali, usando la lingua che stiamo studiando come strumento per scoprire cose nuove: un’esperienza in grado di arricchire la nostra formazione e aggiungere un tocco personale al nostro percorso di apprendimento.

percorsi di apprendimento di British Schools, inoltre, sono pensati proprio per rispondere alle nostre esigenze: che vogliamo migliorare il nostro inglese scolastico, ottenere una certificazione o prepararci per una nuova carriera professionale, il corso che fa per noi ci sta aspettando in una delle oltre 70 sedi in tutta Italia: contattaci per trovare la soluzione perfetta per te!

Viaggiare… nel tempo, con la serie di fantascienza britannica “Doctor Who”

Viaggiare… nel tempo, con la serie di fantascienza britannica “Doctor Who”

Non sempre possiamo viaggiare ogni volta che vorremmo né possiamo sempre farlo nei luoghi che più ci piacerebbe; inoltre, negli ultimi due anni, ci sono state molte restrizioni ai viaggi a causa della pandemia. La fantasia, in questi casi, può venirci in soccorso: può aiutarci a prendere una pausa dalle nostre attività quotidiane, a rilassarci, a migliorare il nostro inglese e… a scoprire nuovi mondi!

“Doctor Who” è una serie televisiva britannica di fantascienza prodotta dalla BBC a partire dal 1963. In onda ininterrottamente fino al 1989, nel 2005 è rinata a nuova vita e ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, ben al di là dei soli appassionati di fantascienza, tanto da essere considerata un elemento importante della cultura popolare del Regno Unito.

Ed è proprio per la sua importanza nella cultura britannica e per il fatto che l’inglese usato nella serie è quasi sempre chiaro e ben comprensibile che la visione degli episodi del “Doctor Who” può essere un esercizio divertente per accompagnare il lavoro fatto in classe durante i corsi di British Schools.

Ma ecco qualche dettaglio in più sulla storia: il personaggio principale, che si fa chiamare semplicemente The Doctor (Il dottore), è un Signore del Tempo, cioè un alieno del pianeta Gallifrey, che ha il potere di viaggiare nel tempo e nello spazio a bordo di un’astronave chiamata TARDIS (acronimo di “Time And Relative Dimension In Space” che in italiano suonerebbe come “Tempo e relativa dimensione nello spazio”). L’astronave ha la forma esterna di una cabina telefonica blu, di quelle usate dalla polizia britannica negli anni sessanta: questa cabine, oggi, non esistono più ma, grazie alla serie, sono ormai diventate un simbolo riconosciuto in tutto il mondo.

Con le sue infinite avventure, tra terribili minacce aliene o civiltà remote da soccorrere, la serie può davvero essere un momento per imparare divertendosi: sappiamo bene, infatti, quanto sia importante l’ascolto per abituare l’orecchio ai suoni della lingua, per scoprire e memorizzare parole nuove, per riconoscere e trovare nel parlato regole grammaticali e strutture sintattiche imparate durante il nostro percorso di studio.

Inoltre la serie, che ha accompagnato la società britannica per vari decenni, rispecchia i cambiamenti che quella società ha vissuto e la sua evoluzione nel tempo, anche per i personaggi e per i temi trattati.

Sul sito dedicato alla serie, troviamo le indicazioni su come e dove poter guardare vecchi e nuovi episodi. Con un consiglio: se usiamo i sottotitoli per accompagnare la visione, scegliamo quelli in inglese, perché ci aiuteranno non solo a ricordare meglio parole ed espressioni, ma anche ad associare l’inglese scritto alla sua pronuncia.

Se, tra un viaggio nel tempo e l’altro, vogliamo conoscere il nostro livello di inglese, possiamo fare il test gratuito di British Schools: 50 domande, 15 minuti e avremo la risposta. Se vogliamo, alla fine del test possiamo anche entrare in contatto con British Schools per avere informazioni sui corsi adatti al nostro livello.