Il pub: guida a uno dei luoghi simbolo del mondo britannico (e irlandese!)

Il pub: guida a uno dei luoghi simbolo del mondo britannico (e irlandese!)

Dal Puledro Impennato, ambientazione di una delle scene più importanti de Il Signore degli Anelli, a The World’s End, la meta finale dell’Odissea alcolica raccontata nell’omonimo film (La fine del mondo nella versione italiana), il pub è l’elemento centrale di un’infinità di scene, storie e persino film interi provenienti dal mondo britannico e irlandese. 

Luogo di divertimento e di socialità, ma anche approdo di un’umanità varia e non sempre raccomandabile, è un luogo che è imprescindibile esplorare se si vuole davvero conoscere la cultura dell’arcipelago. Scopriamolo insieme, con una pinta in mano!

 

Quanti pub esistono in UK e Irlanda?

Si stima esistano quasi 47.000 pub in Gran Bretagna e circa 7.200 in Irlanda. Un numero enorme, ma che incredibilmente sta diminuendo rispetto al passato, forse a causa degli elevati costi operativi o perché sono cambiate le abitudini in nome di uno stile di vita più attento alla salute. 

 

Storia del pub

La storia del pub, sorprendentemente, ha molto a che fare con la nostra. Il luogo di divertimento e bevute per eccellenza del mondo britannico e irlandese è infatti un discendente diretto delle antiche tabernae romane, nate per calmare la sete dei soldati in viaggio sulle strade dell’impero. Con il tempo, il loro nome si è trasformato nell’inglese tavern, e al posto dell’esotico vino è stata adottata la birra di produzione locale. 

Fu Enrico VII a cambiarne il nome in public house, da cui pub, nel XIV secolo. Un secolo dopo, i pub erano quasi 20.000 solo in Inghilterra e Galles, praticamente uno ogni 200 abitanti! 

 

Pub irlandese e pub inglese: ci sono delle differenze?

Anche se gli avventori più accaniti dei due diversi schieramenti giurano che ci sono delle differenze sostanziali, la realtà è che i pub irlandesi e quelli inglesi sono molto simili, sia dal punto di vista degli arredi (ricchi di mobili in legno, lampade dalle luci soffuse e cimeli che ricordano celebri alcolici o squadre di calcio) che delle bevande servite o degli intrattenimenti proposti, dalle dirette calcistiche alle freccette. 

È però vero che, in media, si distinguono per alcune caratteristiche:

  • In Irlanda, i pub sono più spesso di tipo “indipendente”, vale a dire che sono di proprietà di uno o più “osti”. In UK tendono ad essere più diffusi i pub che fanno capo a una catena o a un birrificio. 
  • Per questa ragione, mentre in UK i nomi dei pub fanno in genere riferimento a un luogo, alla monarchia o a un animale, in Irlanda portano più spesso il nome del proprietario o del fondatore. 
  • Più spesso che in UK, in molti pub irlandesi l’unica musica che si ascolta è quella cantata e suonata dagli avventori stessi.
  • Mentre moltissimi pub inglesi e britannici in generale servono anche alcuni piatti, in Irlanda è più frequente che servano solo alcolici e si possa portare cibo acquistato da fuori. 

 

Piccolo glossario del pub

Vediamo ora qualche termine imprescindibile se vuoi immergerti appieno nella cultura del pub e aggiungere qualche parola al tuo vocabolario:

  • Ale: birra
  • Pint: pinta
  • Spirits: superalcolici
  • Inn: un pub che offre anche delle stanze per dormire
  • Darts: freccette, gioco da pub per eccellenza
  • Bartender: barista
  • Gastropub: un pub che ha un’offerta gastronomica ricercata.

 

Cerchi un corso che ti permetta di immergerti appieno nella cultura britannica, e di imparare l’inglese in modo divertente e coinvolgente? Scopri la nostra offerta di corsi di inglese per ogni livello.

10 modi di dire inglesi collegati al tempo meteorologico

10 modi di dire inglesi collegati al tempo meteorologico

Le espressioni e i modi di dire dicono moltissimo di una cultura, e l’inglese ne ha davvero moltissimi. Alcuni sono piuttosto simili ai nostri e derivano da una comune cultura europea, mentre altri sono totalmente diversi. 

È particolarmente divertente, a nostro avviso, studiare l’inglese scoprendo i tantissimi modi di dire inglesi sul meteo e le sue diverse manifestazioni. Vediamone 10 tra i più rappresentativi e utilizzati.

 

10 modi di dire inglesi collegati al meteo
 

To take a rain check

Questa espressione di difficile comprensione per chi è di madrelingua italiana significa semplicemente rimandare qualcosa, posporlo a un’altra occasione. Hai un appuntamento con un amica ma sei bloccata al lavoro? Let’s take a rain check!

 

Come rain or come shine

Tra i moltissimi modi di dire in inglese sul meteo non potevamo non includere questo, che significa “in qualunque condizione”. Simile al nostro “costi quel che costi”, ma con protagoniste le variazioni climatiche!

 

A storm in a teacup

In questo caso, l’espressione ha lo stesso significato del nostro “una tempesta in un bicchiere”, ma per gli inglesi non poteva non trattarsi di una tazza da tè!

 

Head in the clouds

Avere la testa tra le nuvole per gli anglofoni non significa essere distratti, come in italiano, ma bensì essere troppo ottimisti. Un modo di dire che può decisamente confonderci.

To be at cloud nine

Ecco un altro modo di dire inglese che ha come protagoniste le nuvole. In questo caso significa essere felicissimi, al settimo cielo come diremmo noi.

 

To be a breeze

Questa espressione significa essere facile, non richiedere particolari sforzi. Noi diciamo facile come bere un bicchier d’acqua.

 

Lightning fast

Veloce come un fulmine è un modo di dire che si utilizza anche alle nostre latitudini.

 

To steal someone else’s thunder

Espressione che evoca di certo scene mitologiche di divinità possenti e con manie di protagonismo, “rubare il tuono di qualcun altro” significa rubargli la scena, fare qualcosa al suo posto e prendersi tutti gli applausi. 

 

To rain at someone else’s parade

Quando qualcuno “piove alla tua parata” significa che ti ha rovinato la festa, ha distrutto un tuo momento di felicità e orgoglio.

 

To throw caution to the wind

L’ultima espressione della nostra lista significa letteralmente “gettare al vento la prudenza” e ovviamente si riferisce al fare qualcosa di folle e avventato.

 

Vuoi scoprire di più sulla lingua e la cultura del mondo britannico? Continua a leggere il nostro magazine o vieni a conoscere i nostri insegnanti esperti nella sede British Schools più vicina a te!

Un viaggio nella musica inglese, dai Beatles ai nostri giorni

Un viaggio nella musica inglese, dai Beatles ai nostri giorni

Se è vero che la musica è una parte importante della cultura di un paese, possiamo tranquillamente dire che la musica britannica non ha fatto solo la storia del Regno Unito, ma quella del mondo intero: è sufficiente nominare i Beatles e i Rolling Stones per rendersene conto. 

I due gruppi, dividendo il pubblico, hanno saputo dare nuova vita alle tradizioni musicali del mondo anglosassone, i Beatles elaborando forme pop e i Rolling Stones esplorando i territori del rock. Sono stati così in grado di rappresentare e raccontare la società britannica degli anni Sessanta e Settanta, con tutti i cambiamenti che la stavano attraversando. 

Ascoltare musica in inglese può essere un ottimo strumento per ampliare la propria conoscenza della lingua: leggere i testi delle canzoni permette di aggiungere parole nuove al nostro vocabolario, imparando espressioni e modi di dire, scoprendo così anche elementi culturali. Approfondire la conoscenza della lingua insieme alla storia della musica britannica può essere molto divertente!

Abbiamo visto che la tradizione delle Christmas Carols riprende melodie e storie dal passato;  l’esplosione di nuovi generi musicali dal secondo dopoguerra in avanti, anche sotto l’influenza della cultura statunitense, va invece in tutte le direzioni.

Solo per nominare alcuni nomi storici: britannici sono i Pink Floyd (formatisi negli anni Sessanta), The Animals (autori del successo mondiale “The house of the rising sun”), così come David Bowie, i Led Zeppelin (una delle prime band di hard rock), i Police guidati da Sting o i Queen di Freddie Mercury…

Generi, stili e sensibilità diverse portano anche a una grande varietà nei testi delle canzoni, dalle tematiche al lessico: questa ricchezza può farne anche un punto di osservazione molto interessante sulla lingua inglese. 

Passando dal punk di Sex Pistols e Clash, fino al britpop degli anni Novanta (Oasis e Blur, per citare le band di maggiore successo), arriviamo alle voci dei nostri giorni, come i Coldplay o Adele: artisti che non sfuggono certo all’influenza della tradizione fondata dagli storici gruppi degli anni Sessanta (fosse anche solo per rifiutarla, come ha fatto il punk). 

La musica britannica può non solo emozionarci, rilassarci o permetterci di scoprire e amare nuovi artisti: con un occhio ai testi a l’attenzione alla pronuncia, durante l’ascolto possiamo anche approfondire il lavoro fatto durante i corsi di British Schools, arricchendolo con un tocco di passione personale

Come vedono il mondo i Britannici? Scopriamolo con proverbi e modi di dire

Come vedono il mondo i Britannici? Scopriamolo con proverbi e modi di dire

Sappiamo come una lingua non sia fatta solo di grammatica, sintassi e vocabolario: una lingua rappresenta infatti una cultura e di questa cultura esprime tratti e caratteristiche. Può quindi essere interessante scoprire i proverbi e i modi di dire inglesi, non solo per imparare qualcosa di più della cultura britannica ma anche per migliorare la nostra ricchezza espressiva.

I proverbi sono un buon punto di partenza: di solito si tratta di frasi brevi, piuttosto semplici e di facile memorizzazione. Se paragonati a quelli italiani, per esempio, possono anche farci intuire le differenze tra le culture così come le somiglianze (del resto, tutto il mondo è paese, come si usa dire).

Visto che su queste pagine parliamo di apprendimento dell’inglese, possiamo cominciare con un proverbio che ci dà un consiglio utile, “a stitch in time saves nine” (letteralmente: un punto – di cucito – dato in tempo ne fa risparmiare nove): se abbiamo un dubbio o un problema, risolviamolo subito e questo ci risparmierà tempo e problemi più grossi in futuro. Anche perché “a good beginning makes a good ending” (o, come diremmo in Italia: chi ben comincia è a metà dell’opera).

Mentre nello Stivale non dobbiamo dire gatto se non l’abbiamo nel sacco, gli inglesi non devono contare i pulcini prima che le uova si schiudano (“don’t count your chickens before they hatch”). Per rimanere in ambito “ornitologico”, “a bird in one hand is worth two in the bush” che in italiano potremmo tradurre con “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. E ricordiamoci che “the early bird catches the worm”: è di prima mattina che gli uccelli catturano i vermi per nutrirsi (equivalente all’italiano “il mattino ha l’oro in bocca”). 

Approfondire ciò che impariamo durante i corsi di British Schools con un pizzico di curiosità per proverbi e frasi idiomatiche ci permetterà di esprimerci in modo più colorito e appropriato, integrando anche quelle espressioni che possono suonare strane al nostro orecchio: nei paesi anglosassoni, per esempio, non piove a catinelle ma “it rains cats and dogs” (letteralmente “piovono cani e gatti”, un modo di dire che potrebbe derivare dall’epoca vittoriana o, addirittura, dalla mitologia nordica). 

E se, mentre studiamo inglese, scopriamo che la grammatica “it’s not our cup of tea” (non rientra, cioè, tra le nostre preferenze), non dimentichiamo che certi esercizi possono comunque essere “a piece of cake” (letteralmente, una fetta di torta; cioè, molto facili)!

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non solo fish&chips: portiamo l’inglese in cucina!

Non è un mistero che la tradizione gastronomica britannica non sia altrettanto rinomata che quella italiana ma è innegabile che offra molto di più che il solo e conosciutissimo fish & chips, un piatto di street food che combina pesce fritto e patatine. Se poi allarghiamo lo sguardo ad altri paesi anglofoni, le ricette e i piatti tradizionali si moltiplicano e offrono una varietà ancora più grande.

Abbiamo visto che ci sono molte attività che possono aiutarci ad approfondire e mettere in gioco ciò che impariamo con i corsi di British Schools, dall’ascoltare podcast in lingua inglese al guardare serie TV… perché quindi non usare anche la cucina come una possibilità concreta per apprendere?

Per esempio, se stiamo per metterci ai fornelli possiamo cercare la ricetta che abbiamo in mente in inglese invece che in italiano. Un piccolo cambiamento, certo, ma che ci aiuterà a portare un po’ di più l’inglese nel nostro quotidiano; potremo così imparare i nomi degli ingredienti, i riferimenti delle unità di misura e anche tutto il vocabolario necessario per spiegare i procedimenti di preparazione.

Cucinare con l’inglese ci può servire per ampliare il nostro lessico, scoprendo e memorizzando nuovi sostantivi e nuovi verbi, e potrebbe esserci molto utile se abbiamo in programma un soggiorno all’estero, per studio, lavoro o semplicemente per una vacanza: non solo per capire quali solo gli ingredienti dei piatti proposti da un menu, ma anche per cavarcela senza problemi tra negozi e mercati quando andiamo a fare la spesa.

I nomi degli alimenti (e anche i procedimenti per cucinarli) fanno parte di un bagaglio quotidiano di conoscenze molto importante per sentirsi a proprio agio all’interno di una lingua straniera: dopotutto, mangiamo tutti i giorni!

Non solo: consultare ricettari in inglese – che si tratti di un libro o di un sito internet – ci permette di confrontarci con altre tradizioni culturali, usando la lingua che stiamo studiando come strumento per scoprire cose nuove: un’esperienza in grado di arricchire la nostra formazione e aggiungere un tocco personale al nostro percorso di apprendimento.

percorsi di apprendimento di British Schools, inoltre, sono pensati proprio per rispondere alle nostre esigenze: che vogliamo migliorare il nostro inglese scolastico, ottenere una certificazione o prepararci per una nuova carriera professionale, il corso che fa per noi ci sta aspettando in una delle oltre 70 sedi in tutta Italia: contattaci per trovare la soluzione perfetta per te!